giovedì 13 agosto 2015

PROTEINE AGLI UMANI

Nulla darà la possibilità di sopravvivenza sulla terra quanto l'evoluzione verso una dieta vegetariana. - Albert Einstein - 

VALDO VACCARO: PER ME LA DIETA BASSO-PROTEICA E' UNA REGOLA BASILARE

In linea di massima sono d'accordissimo per la dieta basso-proteica, invocata dallo stesso Pitagora. Sono decenni che mi batto per questo. E per tutta la vita ho optato in concreto per diete ricche di frutta e verdura, privilegiando l'acqua biologica a scapito delle proteine. Penso di avere dunque i titoli per poter rispondere a queste obiezioni. In coerenza con i ricercatori della scuola americana di Igiene Naturale, Shelton in primis, ho sempre sostenuto il concetto del tetto proteico massimo, oltre cui si va in micidiale acidificazione. 
 Tetto fissato a 20 grammi/giorno circa per gli adulti e a 11 grammi circa per i bambini.  

I LEGUMI (vedi tabella qui)
I legumi vanno presi con le pinzette, per il fatto che hanno una compresenza notevole di proteine e amidi, sostanze piuttosto incompatibili nel senso che richiedono tempi e modi diversi di disgregazione e di digestione.
Non a caso vengono anche chiamati frutti musicali, visto che generano spesso dei gas intestinali (se non correttamente ammollati poi).
In genere i legumi non vanno consumati crudi e nemmeno vanno tritati.

Un cibo ricco e innocente, utile a contrastare la fame

Occorre però dire che sono ricchi di sostanze nutrienti, per cui conviene cercare modi intelligenti di utilizzazione, più che schivarli del tutto.
Ho ben presenti le posizioni rigide di Shelton su questo argomento, per cui un cibo che non sia consumabile da crudo non sarebbe adatto all’alimentazione umana e andrebbe evitato.
Ma, a volte, qualche eccezione alla regola può essere fatta, soprattutto quando non andiamo a infrangere i principi del cibo innocente e non-crudele.
Altri cibi come le patate, le patate dolci, le zucche, le pannocchie di mais, la manioca, le castagne, le castagne d’acqua, i cavolini di Bruxelles, i cereali integrali, risultano ugualmente validi, anche alla luce degli esperimenti di Simoneton sulla vitalità degli alimenti cotti conservativamente.

I legumi non sono affatto dei mostri, come qualcuno tende a sostenere

Alcuni di essi possono essere consumati a crudo, e sono i piselli (sia il seme che i baccelli giovani) e le tegoline giovani.
Anche i lupini, ma in quel caso conservati sotto acqua salata, risultano nutrienti e digeribili.
Andando al cotto (mai allo stracotto), tegoline o fagiolini e piselli sono straordinari e privi di controindicazioni.
Anche fagioli, lenticchie, fave e ceci freschi si possono consumare in quantità non eccessive.

Prudenza con i legumi non più freschi


Man mano poi che la conservazione e la secchezza aumentano, i legumi diventano più duri e devono pure essere cotti più a lungo, per cui la loro digeribilità e la loro assimilabilità diminuiscono, in quanto i loro contenuti vitali vengono distrutti e i loro minerali vengono disorganicati dal calore.
E a quel punto occorre non esagerare nelle quantità, e occorre sempre consumarli nell’ambito di un pranzo semplice o di una cena particolarmente leggera, e sempre facendoli precedere da una abbondante insalata verde.

Cereali integrali e legumi formano un piatto completo


Un piatto di riso selvatico e lenticchie o piselli, sullo stile dei risi e bisi, è sicuramente valido.
Ma non ci devono essere altri cibi a complicare il pasto, e nemmeno varie bevande di contorno, tutte cose che complicherebbero le fatiche gastrointestinali.


Soia e arachidi al vapore, stile Asia, sono un cibo straordinario

Sono legumi anche le arachidi e la soia.
Consumati al naturale, cioè al vapore e all’interno dei loro baccelli, come fanno in tutti i paesi dell’Asia, sono quanto di meglio uno possa desiderare, sia in fatto di gusto che di digeribilità. Obiezioni zero.
Quando invece gli stessi prodotti vengono cotti e stracotti, lavorati e trasformati industrialmente, il discorso cambia.
Un altro modo valido di assumere i legumi è quello di farli germogliare.

Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo