Nulla darà la possibilità di sopravvivenza sulla terra quanto l'evoluzione verso una dieta vegetariana. - Albert Einstein -
VALDO VACCARO: PER ME LA DIETA BASSO-PROTEICA E' UNA REGOLA BASILARE
In linea di massima sono d'accordissimo per la dieta basso-proteica,
invocata dallo stesso Pitagora. Sono decenni che mi batto per questo. E
per tutta la vita ho optato in concreto per diete ricche di frutta e
verdura, privilegiando l'acqua biologica a scapito delle proteine. Penso
di avere dunque i titoli per poter rispondere a queste obiezioni. In
coerenza con i ricercatori della scuola americana di Igiene Naturale,
Shelton in primis, ho sempre sostenuto il concetto del tetto proteico
massimo, oltre cui si va in micidiale acidificazione.
Tetto fissato a 20
grammi/giorno circa per gli adulti e a 11 grammi circa per i bambini.
I LEGUMI (vedi tabella qui)
I legumi vanno presi con le pinzette, per il fatto che hanno una
compresenza notevole di proteine e amidi, sostanze piuttosto
incompatibili nel senso che richiedono tempi e modi diversi di
disgregazione e di digestione.
Non a caso vengono anche chiamati frutti musicali, visto che generano spesso dei gas intestinali (se non correttamente ammollati poi).
In genere i legumi non vanno consumati crudi e nemmeno vanno tritati.
Un cibo ricco e innocente, utile a contrastare la fame
Occorre
però dire che sono ricchi di sostanze nutrienti, per cui conviene
cercare modi intelligenti di utilizzazione, più che schivarli del tutto.
Ho
ben presenti le posizioni rigide di Shelton su questo argomento, per
cui un cibo che non sia consumabile da crudo non sarebbe adatto
all’alimentazione umana e andrebbe evitato.
Ma, a volte, qualche
eccezione alla regola può essere fatta, soprattutto quando non andiamo a
infrangere i principi del cibo innocente e non-crudele.
Altri cibi
come le patate, le patate dolci, le zucche, le pannocchie di mais, la
manioca, le castagne, le castagne d’acqua, i cavolini di Bruxelles, i
cereali integrali, risultano ugualmente validi, anche alla luce degli
esperimenti di Simoneton sulla vitalità degli alimenti cotti
conservativamente.
I legumi non sono affatto dei mostri, come qualcuno tende a sostenere
Alcuni di essi possono essere consumati a crudo, e sono i piselli (sia il seme che i baccelli giovani) e le tegoline giovani.
Anche i lupini, ma in quel caso conservati sotto acqua salata, risultano nutrienti e digeribili.
Andando al cotto (mai allo stracotto), tegoline o fagiolini e piselli sono straordinari e privi di controindicazioni.
Anche fagioli, lenticchie, fave e ceci freschi si possono consumare in quantità non eccessive.
Prudenza con i legumi non più freschi
Man
mano poi che la conservazione e la secchezza aumentano, i legumi
diventano più duri e devono pure essere cotti più a lungo, per cui la
loro digeribilità e la loro assimilabilità diminuiscono, in quanto i
loro contenuti vitali vengono distrutti e i loro minerali vengono
disorganicati dal calore.
E a quel punto occorre non esagerare nelle
quantità, e occorre sempre consumarli nell’ambito di un pranzo semplice o
di una cena particolarmente leggera, e sempre facendoli precedere da
una abbondante insalata verde.
Cereali integrali e legumi formano un piatto completo
Un piatto di riso selvatico e lenticchie o piselli, sullo stile dei risi e bisi, è sicuramente valido.
Ma
non ci devono essere altri cibi a complicare il pasto, e nemmeno varie
bevande di contorno, tutte cose che complicherebbero le fatiche
gastrointestinali.
Soia e arachidi al vapore, stile Asia, sono un cibo straordinario
Sono legumi anche le arachidi e la soia.
Consumati
al naturale, cioè al vapore e all’interno dei loro baccelli, come fanno
in tutti i paesi dell’Asia, sono quanto di meglio uno possa desiderare,
sia in fatto di gusto che di digeribilità. Obiezioni zero.
Quando invece gli stessi prodotti vengono cotti e stracotti, lavorati e trasformati industrialmente, il discorso cambia.
Un altro modo valido di assumere i legumi è quello di farli germogliare.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo