martedì 31 marzo 2015

ERBE PURIFICATRICI - IL FUMO -

E' bello sedersi a tavola senza doversi preoccupare di cosa è morto il nostro cibo. - J.H. Kellogg -

ERBE in aiuto.

Il fumo danneggia gravemente la salute, non è uno slogan apposto sui pacchetti di sigarette, ma la realtà dei fatti. Fumare aumenta il rischio di cancro ai polmoni e di morte prematura, a causa dell’alta concentrazione di catrame e anidride carbonica contenuta nelle sigarette. Per questo è importante eliminare definitivamente l’assunzione di fumo. 
Ecco alcuni rimedi che offre la natura stessa o grazie ad alcuni piccoli gesti quotidiani, che possono aiutare i polmoni a riprendere tutte le funzionalità e debellare definitivamente tutti i problemi di salute legati al fumo.

Le erbe
Le erbe, in generale, supportano il sistema polmonare: rompono la congestione del torace, alleviano le irritazioni delle vie nasali e respiratorie, sedano la tosse, sono potenti antiossidanti. 
La lavanda - mantiene i polmoni liberi da germi e contrasta la formazione di muco.
- Il timo – contiene il timolo. Ossia un potente antisettico delle vie respiratorie.
- L’eucalipto - riduce ed allevia la tosse. Inoltre ripulisce dal muco e lenisce dalle irritazioni della tosse. La sua efficacia è dovuta a un composto chiamato Cineolo, che ha numerosi benefici. 
- La menta – contiene delle proprietà le quali agiscono come antinfiammatori naturali.
- L’osha – Storicamente utilizzata dai nativi americani come supporto respiratorio. Le radici di questa pianta contengono la Canfora e altri composti che ne fanno una delle migliori erbe in America, come supporto ai polmoni. Uno dei principali vantaggi della radice di Osha è che aiuta ad aumentare la circolazione all’interno dei polmoni, facilita la respirazione e aiuta a calmare le irritazioni respiratorie.
- L’origano – L’origano è decongestionante. Lo si può annusare quando è polverizzato, ma ha una maggior efficacia quando è sotto forma di olio biologico. 
- La polmonaria – Già dal 1600, questa pianta veniva utilizzata per promuovere la salute dei polmoni e delle vie respiratorie ed eliminare la congestione. Ha un effetto espettorante.
- La lobelia – I benefici di questa pianta riguardano il rilassamento dei muscoli. La Lobelia contiene un alcaloide noto come Lobelia, che assottiglia il muco e ferma la congestione. Inoltre, la Lobelia stimola le ghiandole surrenali a rilasciare epinefrina e questo permette di rilassare le vie respiratorie e favorire una respirazione più facile. 

Gesti quotidiani
Prestare attenzione al cibo. Il cibo ha la capacità di influire sul processo di purificazione. Soprattutto se si assumono cibi poco salutari, ricchi di grasso, di zuccheri raffinati, la salute dei polmoni viene compromessa. Un ottimo alleato è il peperoncino che ha un’azione fluidificante. Sono indicati anche altri cibi come per esempio: zenzero, aglio, cipolle e coriandolo. Molto importanti sono anche: il succo di mirtillo nero e il succo di carota. Veri concentrati che aiutano a purificare l’organismo.
- Ridurre la presenza di acari da casa – Eliminare tappeti, moquette e tendaggi pesanti. 
- Eliminare deodoranti chimici – Proprio gli stessi deodoranti che utilizzate per profumare l’ambiente e la persona. Sono irritanti e contengono agenti chimici molto pericolosi che ritardano la guarigione. 
- Fare suffumigi – Aiuta a depurare i polmoni. Semplici inalazioni di vapore che potranno purificarvi da sostanza tossiche.
- La zeolite - La zeolite è un potente integratore ottimo per i fumatori incalliti. Ha origine vulcanica ed è un minerale soprannominato “lo spazzino dell’organismo” in quanto è capace di purificare e assorbire le tossine! Si trova in forma di polvere o pastiglie. 
- Assumere liquirizia –  La liquirizia è un grande alleato dei polmoni perché la purifica. Basta solo stare attenti a non abusarne.
 

PERCHE' VEG?

E' bello sedersi a tavola senza doversi preoccupare di cosa è morto il nostro cibo. - J.H. Kellogg -


                         

PERCHE' VEG?

Non è difficile rispondere a questa semplice domanda; di seguito, vi darò le mie ragioni, con riferimenti scientifici ed empirici, per cui nel primo caso ci stiamo alimentando e nel secondo ci stiamo nutrendo.
Partendo dall’etimologia delle due parole, possiamo già dare una prima e netta distinzione, sotto la voce “alimentazione” il dizionario Garzanti ci dice che col termine “alimentazione” si intende la somministrazione di carburante, nel nostro caso il cibo per far funzionare una macchina, il corpo. Mentre col termine “nutrizione” ci riferiamo all’insieme dei processi biologici che consentono l’utilizzo di sostanze alimentari, cioè attraverso la digestione il corpo “estrae” dagli alimenti i nutrienti, sostanze che nutrono, che gli servono per il suo corretto funzionamento.
E qui può sorgere un equivoco poiché seppur la carne abbia dei nutrienti, essi non sono biologicamente utili all’uomo in quanto privi di fibra.
Tra i nutrienti abbiamo due categorie i Macro e i Micronutrienti, nei primi troviamo i carboidrati, proteine, grassi e l’acqua. Tra i secondi distingueremo vitamine e minerali.
L’anatomia comparata, scienza che compara le strutture anatomiche dei diversi gruppi di vertebrati, che ne individua ed analizza le cause e la forma, ci darà più chiarezza su quali cibi siano adatti alla struttura umana.
È chiaro oramai in tutto il mondo scientifico che la dieta adatta all’uomo deve essere costituita per il 98% da fonti di origine vegetale, cioè fonti ricche di fibra, e che la nostra struttura non è fatta per cacciare, bensì per raccogliere ed afferrare.
Già dall’inizio del tratto digerente capiamo che siamo fatti per consumare fonti vegetali, i nostri denti, con canini meno lunghi e meno appuntiti, non sono adatti ad azzannare le prede. La nostra mandibola può fare movimenti sia in senso orizzontale che in senso verticale, mentre quella di un gatto può solo attuare un movimento verticale.
La nostra masticazione è lenta e prolungata al contrario dei grandi predatori che inghiottono direttamente il cibo, restando ancora nel primissimo tratto digerente, la nostra saliva è alcalina mentre quella dei felini è acida.
Scendendo nel tratto digerente, ci possiamo soffermare nello stomaco che nel nostro caso si presenta poco acido, mentre quello dei carnivori lo è molto.
Ma la prova più eclatante che siamo fatti per il mondo vegetale, quindi ricco di fibra, ci è data dall’intestino che è dalle 8 alle 10 volte la lunghezza del corpo, mentre quella di un leone è di sole 2-4 volte la sua lunghezza.
Il colon, che è l’ultimo tratto dell’intestino, è lungo e convoluto mentre nei predatori è corto e liscio.
Non solo internamente ma anche esternamente al corpo possiamo trovare prove che ci indicano la nostra natura frugivora, per esempio le unghie nettamente diverse dagli artigli atti a penetrare la pelle delle povere prede.
Queste sono le prove più eclatanti che testimoniano la nostra natura per il mondo vegetale.
La nostra anatomia ci ha “progettati” per mangiare ciò che le piante ci donano, guarda caso, e lo voglio sottolineare, alimenti ad alto contenuto di fibra.
La natura ci offre cereali, legumi, verdure e frutti che, abbinati ad un corretto e costante programma di allenamento fisico, sono in grado di migliorare la qualità della nostra vita.
Il discorso potrebbe dilungarsi di molto ma in questo mio primo articolo ho voluto evidenziare e dare alcune prove scientifiche che siamo fatti per consumare cibi di origine vegetale.
Nel successivo articolo parlerò di 3 aspetti fondamentali: la nutrizione, il movimento e l’atteggiamento mentale.
Lodi Manuele
Dottore in Scienze Motorie e dello Sport
Bibliografia:
Mangiar sano e naturale con alimenti vegetali integrali, Michele Riefoli, Macro edizioni
Fonte: VeggieChannel

 

PARMIGIANO VEGANO

E' bello sedersi a tavola senza doversi preoccupare di cosa è morto il nostro cibo. - J.H. Kellogg -

Completamente privo di latticini, adatto oltre ai vegani, a chi ha intolleranze alimentari e a chi ha il colesterolo alto.


3 ricette.


PRIMA



Ingredienti
- 4 cucchiai mandorle pelate
- 1 cucchiaio di lievito alimentare
- 2 cucchiaini di semi di girasole
- 1 cucchiaio di semi di sesamo tostati


Preparazione:
Mettete in un fullatore delle mandorle pelate, il lievito alimentare, i semi di girasole e i semi di sesamo che avrete tostato per qualche secondo.Aggiungete un pizzico di sale e tritate per pochi secondi in modo da ottenere un composto granuloso, proprio come il parmigiano.

TOSTATURA DEL SESAMO
I semi di sesamo si tostano per esaltarne il sapore ed il gusto.
Ci sono due possibili modi per tostare il sesamo in casa, in una pentola oppure nel forno.
In entrambi i casi NON eccedere nella tostatura altrimenti il gusto dei semi prenderà un sapore amaro. Per questo è consigliabile NON lasciare i semi nel tegame dopo la tostatura, perchè continuerebbero a cuocere per via del calore residuo, anche a fiamma spenta.

TOSTATURA IN PENTOLA
Mettere il sesamo in un tegame precedentemente scaldato, senza utilizzare alcun grasso (usare quindi padelle adatte). Lasciare arrostire a fuoco alto i semi fino a quando non siano dorati e emanino un odore gradevole. Mescolare spesso i semi con un cucchiaio di legno oppure una paletta da cucina, in modo che non si brucino. Se i semi iniziano a saltare abbassare il fuoco e aspettare che si sia raffreddata leggermente la padella. Il procedimento non dovrebbe durare più di qualche minuto.

TOSTATURA IN FORNO
Il sesamo si può tostare anche nel forno, basta mettere il sesamo su una teglia con della carta da forno per non farli bruciare. Scaldare il forno a 200° e inserire la teglia. Far poi tostare per pochi minuti finché non siano dorati e emanino il tipico profumo.

SECONDA rapidissima

- tre cucchiai di mandorle pelate 
- un cucchiaio di semi di sesamo
Tritate tutto con il mixer

TERZA rapida

Ingredienti per circa 80 g di condimento 
20 g di lievito alimentare in scaglie 
30 g di germe di grano 
20 g di semi di sesamo (meglio tostarli)
10 g di sale fino 

Versate tutti gli ingredienti nel robot da cucina e frullateli sino a ottenere una granella abbastanza fine. E’ consigliabile utilizzare un tritatutto potente per riuscire a polverizzare i semi di sesamo che, altrimenti, non rilasceranno le loro proprietà. Per fare in modo che rilascino in pieno il loro sapore, tostate i semi di sesamo in una padella antiaderente: saranno pronti quando iniziano a diventare leggermente dorati.

Il condimento si conserva in un barattolo e in frigorifero per circa 20 giorni.

GHEE - BURRO CHIARIFICATO

 E' bello sedersi a tavola senza doversi preoccupare di cosa è morto il nostro cibo.   - J.H. Kellogg -

Il primo e più importante motivo per il quale non dovrebbe MAI essere consumato il burro tradizionale cotto è che esso ha un punto di fusione basso, e quindi, già a basse temperature di calore fonde e sviluppa tossine velenose. Nella pasticceria "comune" ormai il burro è un ingrediente fisso, ma io mi rifiuto di utilizzarlo.
Dalla tradizione indiana, in particolare dalla medicina tradizionale Ayurveda, il Ghee, o burro chiarificato. Dopo la ricetta per autoprodurlo, un breve estratto delle sue fantastiche proprietà e benefici.



Il quantitativo dipende dalle esgenze, io sono solita farne parecchio perchè lo faccio ogni 3 mesi

INGREDIENTI / OCCORRENTE

Burro di buona qualità, biologico preferibilmente e NON SALATO
(si perderà circa 100 grammi di prodotto nella resa finale, per cui se si utilizza mezzo chilo di burro si otterranno 400 gr di ghee)
Una pentola dal fondo spesso
Colino
Garze 
Barattoli di vetro


PROCEDIMENTO

Adagiare il burro nella pentola e iniziare a fonderlo a fuoco moderato. Man mano che il burro si scioglie, il colore si presenta di un bel giallo opaco e iniziano le prime apparizioni di roba biancastra, tossica... che il burro sviluppa quando ha raggiunto il suo massimo punto di fusione (che è basso)

Continuiamo la cottura e la schiuma viene sempre più a galla...

Adesso il fondo della pentola inizia ad intravedersi, fra poco dovrò spegnere il fuoco...
Spento il fuoco, il fondo della pentola è visibile, e su esso sono visibili particelle di caseina precipitate. Schiumiamo grossolanamente, per facilitare il successivo filtraggio.


Filtriamo, con un doppio strato di garza, affinchè ultimi residui di schiuma e di caseina siano del tutto eliminati. Et voilà nei barattoli, attenzione che scottano tantissimo. Lasciamoli raffreddare lentamente senza coperchio su un piano di legno. 

Il ghee si conserva in frigo ed assumerà un aspetto solido (come il burro appunto), oppure può tenersi a temperatura ambiente o sciogliersi successivamente sul fuoco all'occorrenza. Si può aromatizzare, aggiungendo nei barattoli spezie e aromi a proprio gusto.

  
PANORAMICA SUL GHEE

Il ghee, noto anche come burro chiarificato, viene utilizzato da secoli in India sia per cucinare i cibi che nella Medicina Tradizionale Indiana (Ayurveda).
Si ottiene eliminando la frazione proteica e l’acqua contenuta nel burro. Conservato fuori dal frigorifero, in luogo fresco e asciutto e al riparo dalla luce, si conserva per lungo tempo senza problemi.
Avendo un punto di fumo più alto del burro tradizionale, il ghee è più sicuro per friggere. Tuttavia i benefici di questo prodotto vanno ben oltre questa pratica culinaria.
Il ghee stimola la secrezione di acidi nello stomaco e di bile nell’intestino, favorendo la digestione.

E’ ricco di acidi grassi a corta catena benefici per il colon (azione antinfiammatoria e trofica per la mucosa, antitumorale ed antimicotica). Ha un grado di assorbimento intestinale molto alto, circa il 96%, molto superiore al normale burro e a tutti gli altri grassi ed oli: risulta perciò molto energizzante ed aiuta l’assorbimento di vitamine e minerali contenuti in altri alimenti. E’ privo di lattosio e può essere utilizzato anche da soggetti intolleranti.

Secondo la millenaria Medicina Tradizionale Indiana, sono molteplici i benefici del ghee. Tra questi, vale la pena segnalare:
- eliminazione delle tossine liposolubili del corpo (sono la maggioranza!)
- aumento dell’efficienza digestiva
- aumento ed equilibratura dell’energia vitale corporea
- rafforzamento del sistema immunitario
Il ghee è considerato un Rasayana, cioè ringiovanente e rigenerante cellulare.

Può essere utilizzato anche esternamente:
- spalmato nel naso, lo pulisce e lo protegge dai raffreddori;
- protegge la pelle delle mani che tendono a screpolarsi;
- si può applicare sugli occhi stanchi ed è curativo per l’orzaiolo (il ghee è l’unico grasso che si può applicare nell’occhio);
- applicato la sera sotto i piedi, favorisce un sonno migliore.

Fonte: aostasera.it 

VEGAN RAGU'

E' bello sedersi a tavola senza doversi preoccupare di cosa è morto il nostro cibo.   - J.H. Kellogg -

IL RAGU' DI SOIA

Ingredienti
- 200 gr di bocconcini di soia disidratati
- 1 spicchio di aglio
- 1 carota
- 1 gambo di sedano
- 1 cipolla
- olio evo
- 100 ml di vino rosso
- 1 litro di passata di pomodoro bio
- sale, pepe e noce moscata


Preparazione
Per prima cosa reidratare i bocconcini di soia disidratata lasciandoli in ammollo per almeno 30 minuti in acqua salata o brodo vegetale.
Nel frattempo preparare gli altri ingredienti:
tritare finemente gli aromi (salvia e rosmarino) insieme all’aglio.
Fare lo stesso con la costa di sedano, la cipolla e la carota.
Quando la soia sarà reidratata, strizzarla bene per eliminare l’acqua in eccesso e tritarla con il frullatore ad immersione per renderla simile al macinato tradizionale.
Mettere quindi un filo di olio d’oliva in una pentola antiaderente, far soffriggere per pochi secondi il trito di erbe aromatiche e aglio: aggiungere quindi le verdure tritate e far rosolare per qualche minuto. Aggiungere quindi la soia tritata e farla insaporire bene con gli aromi.
Dopo che la soia si sia ben insaporita, versarvi mezzo bicchiere di vino rosso e farlo evaporare. Versare quindi nella pentola la passata di pomodoro: aggiungere quindi il sale, pepe e un pizzico di noce moscata.
Coprire la pentola e fate cuocere per circa 30 minuti, mescolando di tanto in tanto.


 

Fonte: GreenKitchen

mercoledì 25 marzo 2015

VEGAYONNAISE: MAYONNAISE SENZA UOVA

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La Vegayonnaise si può ottenere con due procedimenti: utilizzando panna di soia o latte di soia.
Il procedimento è identico, cambiano solo le dosi degli ingredienti.

Indispensabile il frullatore ad immersone.

INGREDIENTI PER MAIONESE CON LA PANNA :
una confezione da 250 ml di panna di soia
100 gr di olio di semi di girasole spremuto a freddo
sale, curcuma, limone a piacere

INGREDIENTI PER LA MAIONESE CON IL LATTE DI SOIA:
100 gr latte di soia
200 gr olio di semi di girasole spremuto a freddo
sale, curcuma, limone a piacere

Versare nella ciotola il latte o la panna di soia, aggiungere la curcuma e il sale e dare una prima frullata superficiale, aggiungere l'olio e dare una seconda frullata; aggiungere infine il succo di limone e frullare fino all'addensamento.

Se la mayonnaise non si rassoda significa che occorre altro olio o altro succo di limone, in tal caso quindi, aggiungere (provare sempre prima con il succo di limone)

Fonte: GustosaMente Vegan

FRITTATA VEGANA

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La frittata vegana, senza uova e quindi senza colesterolo. Ricetta base, e nel video a fondo pagina, la videoricetta con zucchine.
E' possibile realizzarla anche con zucca, funghi, melanzane, patate e quant'altro.

Ingredienti:
80 gr di farina di ceci
200 ml di acqua
sale
pepe
curcuma
olio evo per coprire il fondo della padella + 1 cucchiaio da sciogliere nell'acqua.
Queste dosi sono per una padella dai bordi alti di circa 24 cm di diametro

Preparazione:
Preparare la pastella della frittata mescolando alla farina di ceci setacciata, sale, pepe e curcuma.
Aggiungervi l’acqua, mescolata a un cucchiaio di olio e.v.o.
Adoperare una frusta ed eliminare bene tutti i grumi.

Unire alla pastella l'eventuale composto della veganfrittata (maccheroni, patate, verdure varie, cipolle, e quant'altro).

Ungere generosamente una padella, calarvi la metà del composto con la pastella:
Distribuire il più uniformemente possibile il ripieno sul composto.
E ricoprire con l'altra metà del composto:

Coprire con un coperchio e far cuocere 5-7 minuti a fiamma bassa.
Quando, aiutandovi con una spatola, il “sotto” della frittata di maccheroni vi sembrerà cotto, giratela. Va bene anche il rocambolesco metodo del coperchio: tenendo ben saldo il coperchio sulla padella, capovolgerlo e poi far scivolare di nuovo la frittata in padella tenendo verso l’alto il lato cotto.
Far cuocere altri 5-7 minuti. Ecco qua la frittata vegana pronta.

Non mangiare subito: la frittata deve posarsi.

Buona visione.



Fonte Canale Youtube MyPersonalTrainerTv




TAGLIATELLE DI FARINA DI FARRO (SENZA UOVA)

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Tagliatelle rigorosamente vegan (senza uova nell'impasto quindi), fatte con sola farina integrale di farro, nel video sottostante.
INGREDIENTI per 2 persone:

- 150 gr farina di farro
- 1 ½ cucchiaio di farina di semi di lino
- 1 ½ cucchiaio olio extravergine di oliva
- 4 ½ cucchiai di acqua
- 1 pizzico di sale

In questa preparazione le uova vengono sostituite dalla farina di semi di lino (che è possibile autoprodurre macinando finemente i semi di lino)

 


EBOOK GRATUITI E DA ACQUISTARE

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Il fantastico sito VEGOLOSI.IT, un magazine di cucina vegana e vegetariana di altissima qualità e contenuti interessanti (è uno dei miei preferiti, presente anche nella lista delle Green Pages in fondo al blog, sulla destra) offre alcuni ebooks da scaricare gratuitamente ed altri da acquistare.
Non lasciamoci sfuggire questi tesori!

Sono precisamente 4 free e 1 da acquistare. Consigliata la frequente consultazione del magazine in quanto la loro biblioteca di cucina veg è sempre in evoluzione e proporranno altri titoli.


“Jingle Veg”: I pranzi e le cene di Natale sono un banco di prova spesso temuto da chi ha scelto di mangiare vegetariano o vegano: ma Vegolosi.it arriva veloce veloce in vostro aiuto con questo ebook speciale, interattivo e bellissimo.

E’ disponibile in formato .epub3 e .pdf.


http://www.vegolosi.it/ebook-vegolosi/menu-natale-jingle-veg-ebook-gratuito/

“Direzione Vegolosi” è un libro in formato digitale di ricette, consigli, curiosità e approfondimenti sulla cucina e la cultura vegetariana, vegana e naturale. Un libro che nasce dal lavoro della redazione e che è dedicato a tutti, anche agli onnivori.

E’ disponibile in formato .epub e .pdf.


Direzione Vegolosi

Coccole vegolose: scegliere di essere vegetariani e vegani spasso significa anche più attenzione al nostro stile di vita e alla qualità del nostro tempo. Ecco perché questo ebook con ricette semplici dedicate alla eco cosmesi fai da te è un ottimo regalo per sé stessi e per gli altri!

(In formato .pdf, 3.9 Mb)

8 marzo 2014

Menu di Pasqua Veg: ogni occasione è buona per festeggiare a tavola. Ecco un menu delizioso per mangiare in modo gustoso e senza crudeltà!

(In formato .pdf, 4.6 Mb)



http://obj1.vegolosi.it/wp-content/uploads/2014/04/pasqua-2014-vegolosi-it.pdf

Menu di San Valentino: amare qualcuno significa condividere con lui/lei anche l’amore per il cibo. Ecco un menu completo e super romantico per stupire il vostro partner!

(In formato .pdf, 3.2 Mb)


direzione vegolosi

Fonte: Ebooks di cucina veg di Vegolosi.it 

EDO: ORA SAI COSA MANGI

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Disponibile su Apple Store e su Play Store, Edo App è l'applicazione per smartphone che permette agli utenti di sapere esattamente quello che stanno mangiando, realizzata da un gruppo di giovani laureati dell'Università di Bologna, supportata da Cesenalab e finanziata completamente da Alimos.

Download per Android

Scansionando il codice a barre di un prodotto si ottengono un punteggio (indicante la sua salubrità) e una sintesi chiara delle principali caratteristiche nutrizionali e dei suoi ingredienti: così funziona brevemente l'applicazione che si candida ad essere una manna per le mamme alle prese con le merendine per i figli, per gli sportivi, per chi ha restrizioni alimentari. E per chi è curioso di conoscere ciò che mangia.
Si tratta della prima applicazione alimentare in Italia a utilizzare un algoritmo che evidenza quanto è sano un prodotto, con contenuti comprensibili per chiunque. Grazie alla scansione con la fotocamera del codice a barre presente su ogni prodotto alimentare si ha accesso a una serie di informazioni semplificate: un indice numerico che segnala quanto è sano il prodotto (un ‘punteggio’ da zero a dieci), una sintesi delle caratteristiche positive e negative, se è adatto a celiaci e se contiene lattosio, infine una lista di alternative più sane per guidare il consumatore in una scelta consapevole.
I contenuti
Nel corso dell’ultimo anno sono stati ‘mappati’ oltre 5mila prodotti alimentari industriali. L’obiettivo è di includere all’interno dell’applicazione tutti i prodotti presenti sugli scaffali dei supermercati. Ma se una referenza manca, niente paura: inviando tramite l’app alcune foto del prodotto entro qualche giorno lo stesso verrà analizzato e inserito. L’algoritmo che è alla base della valutazione dei prodotti è stato sviluppato da Enza Gargiulo, mentre la dottoressa Alessandra Bordoni, medico nutrizionista dell’Università di Bologna, ha fornito un importante supporto scientifico.
La realizzazione
Ma questo è solo il primo passo: è infatti in fase di sviluppo una versione premium dell’app, in cui l’utente potrà fornire informazioni specifiche quali allergie, intolleranze, stili di vita (atleta, vegetariano, vegano…) o più semplicemente la volontà di escludere determinati ingredienti o additivi dalla propria dieta. L’applicazione diventerà così uno strumento ancora più preciso e personalizzato per tenere sotto controllo la propria alimentazione in modo semplice e immediato
Sito ufficiale: www.edoapp.it

Fonte: Alimos

martedì 24 marzo 2015

UNIVERSAL MEDICAL - Online Shop -

 E' bello sedersi a tavola senza doversi preoccupare di cosa è morto il nostro cibo.   - J.H. Kellogg -

Consigliato dal Dr. Valdo Vaccaro, è un negozio online dove a prezzi contenuti e con qualità superiore vengono offerti prodotti per il benessere: dagli estrattori a freddo, depuratori, ionizzatori e vitalizzatori per l'acqua, collane magnetiche, kit DETOX per la disintossicazione dai metalli pesanti ed altro ancora.

Qui il sito:  www.universalmedical.eu


CHELAZIONE DAI METALLI PESANTI

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DETOX METALLI PESANTI

L’elevatissimo inquinamento ambientale nel quale viviamo mette a dura prova la capacità detossificante del nostro organismo, il quale non ce la fa più a fronteggiare un simile avvelenamento e va in affanno con il risultato che questi metalli pesanti rimangono imprigionati nel nostro corpo provocando numerosissimi danni.
La ricerca scientifica ha ormai ampiamente dimostrato che alcune patologie sono strettamente legate all’inquinamento ambientale: cancro, Alzheimer, aterosclerosi ,MS, Autismo, sono solo un esempio.
Il realtà l’entità e la tipologia del danno provocato dai metalli pesanti dipende dalla quantità degli stessi e dalle sedi di accumulo (ossa, fegato, rene, Sistema Nervoso Centrale, tessuto adiposo).
In ogni caso una caratteristica dei metalli pesanti è quella di riuscire a bloccare l’attività di molti complessi enzimatici con conseguente danno metabolico ed energetico.
Inoltre, l’accumulo di metalli pesanti induce la formazione di Radicali Liberi, molecole chimiche estremamente pericolose per le nostre cellule tanto da essere soprannominate “killer cellulari”.
Che cosa si intende però per metalli tossici?
In realtà non esiste un elenco univoco dei metalli tossici poiché essi rientrano nella categoria più generale e meglio definita dei metalli pesanti.
Nella letteratura scientifica vengono normalmente considerati metalli pesanti i seguenti elementi: alluminio, ferro, argento, bario, berillio, cadmio, cobalto, cromo, manganese, mercurio, molibdeno, nichel, piombo, rame, stagno, titanio, tallio, vanadio, zinco, ed alcuni metalloidi con proprietà simili a quelle dei metalli pesanti, quali l’arsenico, il bismuto ed il selenio.
Quando si parla di inquinamento da metalli pesanti, normalmente però ci si riferisce a quattro di questi elementi, che sono i maggiori responsabili dei danni ambientali, ossia: il mercurio, il cadmio, il piombo e l’alluminio.
La loro tossicità è elevata sia per l’uomo che per tutte le specie viventi perché si legano con le strutture cellulari in cui si depositano, ostacolando lo svolgimento di determinate funzioni vitali, per cui gli organismi spesso non sono in grado di eliminarli dal loro interno.

PROCEDURA DI RIMOZIONE

” La procedura standard per la rimozione dei metalli pesanti del corpo è detta “chelazione.”
Tutto è compiuto con la somministrazione di un agente chelante -che si lega ai metalli pesanti residenti nello organismo facilitandone la naturale espulsione.
Questo tipo di trattamento con sostanze sintetiche ( DSMA-EDTA) è piuttosto faticoso, ha molti effetti collaterali e deve essere attuato sotto stretto controllo medico.
Per fortuna esistono erbe e spezie che agiscono naturalmente come agenti chelanti: il coriandolo e la clorella sono quelle che hanno dimostrato (blind clinical trial su 300 persone) di dare degli ottimi risultati nella eliminazione di questi metalli.

CORIANDOLO
Tale erba ha il potere esclusivo di neutralizzare il mercurio.
“Questa erba da cucina è in grado di mobilitare mercurio, cadmio, piombo e alluminio tanto nelle ossa che nel sistema nervoso centrale. È probabilmente l’unico agente efficace nel mobilitare il mercurio immagazzinato nello spazio intracellulare (allegato al mitocondri, tubulina, liposomi ecc) e nel nucleo della cellula (invertendo il danno al DNA di mercurio).”
Dietrich Klinghardt, MD, PhD – Chelazione: Come Rimuovere dal Corpo Mercurio, Piombo e altri metalli.
Gli studi hanno tuttavia suggerito che il coriandolo rimuove il problema solo in alcune parti del corpo, quindi è necessario adoperarlo in abbinamento ad un altro agente per completare il processo di disintossicazione.

CHORELLA
Oltre che per diversi altri effetti benefici, la chlorella è conosciuta per le sue proprietà disintossicanti da tutti i metalli tossici e le tossine ambientali. Questo la rende perfetta per affiancare il coriandolo in una cura disintossicante.
La Clorella è un’alga verde, ed è l’alimento con la più alta percentuale di clorofilla al mondo.
Inoltre, è uno degli alimenti più completi ed è particolarmente conosciuta per le sua capacità di eliminare le tossine dal corpo, disintossicando così il fegato, l’intestino e il sangue.
La Clorella è ricca di proteine e altri nutrienti essenziali:
secca è composta per il 45% da proteine, per il 20% da grassi, per il 20% da carboidrati, per il 5% da sali minerali e per il 10% da vitamine.
L’alga Clorella contiene 19 aminoacidi essenziali, tutte le principali vitamine (tranne la vitamina D) e tutti i principali minerali per essere un potente antiossidante.
E’ inoltre ricca di ferro altamente assimilabile, grazia alla presenza della vitamina C e della clorofilla che aiutano l’organismo ad assorbire il ferro. La Clorella è inoltre ricca di luteina, un pigmento naturale che protegge gli occhi dalla formazione di cataratta.

Come detto, il suo contenuto di clorofilla è davvero esorbitante, e arriva fino a quattro volte quello della spirulina, degli spinaci e delle ortiche.
La clorofilla è una delle migliori sostanze per pulire intestino, sistema linfatico, fegato e sangue.
Le alghe verdi sono le fonti vegetali con più elevata presenza di clorofilla, e la Clorella ha la percentuale di clorofilla più alta, che va dal 3 al 5%.
C’è inoltre una notizia che la rende ottima per i vegetariani: la Clorella è una fonte di vitamina B12, che in genere si trova solo negli alimenti di origine animale. Oltre a ciò, è ricca di acido alfa-linoleico, un omega-3.

E’ inoltre molto utile per rigenerare le cellule: basti pensare che da anni fa parte degli ingredienti di cosmetici e creme, proprio perché ha una grande forza riparatrice per la pelle danneggiata. Contiene infatti un ormone che stimola la crescita naturale e la rigenerazione delle cellule.
Inoltre l’alga Clorella aiuta anche il nostro sistema immunitario, rinforzandolo: sembra infatti che riduca l’incidenza di raffreddori e influenza del 37%.

Non ci sono controindicazioni gravi nell’uso della Clorella, né alcuna tossicità riconducibile a quest’alga, l’importante è attenersi alle dosi consigliate dall’erborista o dal farmacista. Potrebbe esistere il rischio di fotosensibilità in persone che ne assumono ad alte dosi, così come in altre potrebbero esservi sintomi come aumento di acido urico, nausea, mal di stomaco, gas e flatulenza e aumento della peristalsi intestinale. Tuttavia si tratta di effetti indesiderati che tendono a scomparire dopo la prima settimana di utilizzo.

La Clorella, inoltre, può contenere iodio, che può causare una reazione allergica in persone che sono sensibili allo iodio stesso. Meglio evitarne l’uso in gravidanza e in allattamento.
“Mobilitando le tossine il coriandolo può far si che una parte di esse vada ad invadere il tessuto connettivo (dove risiedono i nervi). Tale processo è definito reintossicazione, e può facilmente essere evitato somministrando contemporaneamente un agente di assorbimento intestinale delle tossine. La nostra scelta definitiva è appunto la chlorella, organismo algale. Uno studio recente ha dimostrato nei test su animali un eliminazione di alluminio dallo scheletro superiore a qualsiasi altro agente disintossicante conosciuto.
Il coriandolo induce la colecisti a riversare bile – contenente le neurotossine escrete – nello intestino tenue. Il rilascio di bile – fenomeno che avviene naturalmente dopo i pasti – è reso molto più efficace dal coriandolo. Se però non si assume il secondo agente – come la chlorella – la maggior parte delle neurotossine finiscono per essere riassorbite lungo la strada verso l’intestino tenue dalle terminazioni nervose del sistema nervoso enterico” Ibidem

CURCUMA
La curcuma, infine, fu definita dalla medicina ayurvedica la regina delle spezie. La spezia amara aiuta a ripulire il fegato, purifica il sangue e promuove una buona digestione. Ha grandi proprietà anti-infiammatorie, ma nessuno degli spiacevoli effetti collaterali dei farmaci anti-infiammatori. È usata altresì per la pulizia della pelle e la conservazione degli alimenti.
“La curcuma stimola la produzione di tre enzimi-aril-idrocarburo-idrossilasi, glutatione-S-transferasi, e UDP-glucuronil-transferasi. Questi sono “coltelli” chimici che abbattono le sostanze potenzialmente nocive nel fegato. La curcuma offre una protezione analoga per le persone che stanno assumendo farmaci come il metotressato e altre forme di chemioterapia, che sono metabolizzati da o attraverso il fegato.” James A. Dukes, Ph D., Dr. – Erbe Essenziali
Recenti studi scientifici hanno scoperto che la miscelazione con il pepe nero aumenta in modo esponenziale le proprietà curative della curcuma. Nessuna meraviglia che nelle ricette tradizionali dell’Asia meridionale spesso si combinino tali due spezie. Quindi datevi da fare … macinate un mucchio di pepe nero in quella curcuma!

ZEOLITE
I prodotti composti di zeolite clinoptilolite attivata, classificati come dispositivi medici, hanno la seguente classificazione codificata in EU: sostanze ad uso orale adatte ad assorbire/chelare e rimuovere sostanze dannose e tossiche nel tratto gasto-intestinale ( es. metalli pesanti, nitrosamine, ammonio, micotossine, cationi (radioattivi), pesticidi) riducendone l’assorbimento nel corpo. Funzionano anche come anti-ossidanti catturando radicali liberi e riducendo la formazione di ROS ( reactive oxygen species ).
La zeolite ha eccellenti proprietà di assorbimento, radioprotezione, decontaminazione, disintossicazione e disinfezione nel corpo umano, ma anche il vantaggio di introdurre in scambio ionico, in modo selettivo ma senza pericoli di sovradosaggio, dei minerali necessari alla vita degli esseri umani.
Questo minerale, nel suo viaggio lungo il canale digestivo assorbe sostanze nocive come: metalli pesanti, radionuclidi, sostanze chimiche provenienti dai cibi e dalle medicine, virus, batteri, funghi e loro tossine, tossine fermentative che derivano da una alimentazione scorretta e da una flora batterica in disequilibrio ed eccessi di acidità nell’organismo.
Ma non solo: la zeolite rilascia nell’organismo degli oligoelementi e minerali di cui esso necessita.
Il corpo cosi viene disintossicato, de-acidificato e snellito e contemporaneamente rimineralizzato: i suoi depositi di minerali vengono di nuovo riempiti. Infatti la sua struttura cristallina contiene cationi quali calcio, magnesio, sodio, potassio ed altri oltre a molecole di acqua.

Ad ora nella zeolite si son riscontrati almeno 34 minerali , che spesso sono presenti sono in tracce, come necessita del resto un corpo vitale e altamente sviluppato.
Ancor più importante è che fegato e reni vengono alleggeriti, perché molte tossine vengono già “afferrate” nel canale digestivo e non raggiungono quindi la circolazione. Si possono notare anche benefici nel sonno: nel prendere sonno e nel dormire.
Per questo “alleggerimento” ringrazieranno anche i tessuti connettivi (depositi di scorie) : si fa pulizia e questo beneficia anche le cellule.

La zeolite stimola anche la funzione intestinale, pulisce l’intestino e di conseguenza la flora batterica e influenza positivamente l’aspetto della pelle e la tolleranza ai cibi.
Le zeoliti sono in grado di assorbire composti a basso peso molecolare (ad esempio idrocarburi, biossido di zolfo, ed ossidi di azoto) oltre che micotossine. Esse agiscono come setacci molecolari ed adsorbono gas e sostanze disciolte di determinate dimensioni, e quindi anche tutto lo smog che involontariamente ci “mangiamo”.
La zeolite struttura microporosa costituita da migliaia di piccoli canali in grado di legare rilevanti quantità di tossine e metalli pesanti dannosi alla salute, come anche radicali liberi, nitrosamine, ione ammonio, micotossine, pesticidi e cationi radioattivi.
Risulta essere cosi una sostanza sia detossificante che antiossidante, oltre che assorbente, che viene eliminata con le feci dopo aver svolto la sua azione nel tratto gastro-intestinale.

Fonte: www.universalmedical.eu

12 CENTRIFUGATI

 E' bello sedersi a tavola senza doversi preoccupare di cosa è morto il nostro cibo.   - J.H. Kellogg -

UNA MAGICA DOZZINA DI SUCCHI

Il Champ (carota e mela),
il Cataloupe juice (melone),
il Watermelon juice (anguria),
Il San Francisco Fog Cutter (taglianebbia, con mela e fragole),
il Bromelain (ananas soltanto),
il Dawn Patrol (succo d'arancia incluso la buccia),
L'Eye-Opener (succo di pompelmo incluso la buccia),
il Waldorf (mela e sedano),
il Digestive Special (spinaci e carote),
il Carrot Top (carote e bietole),
il Pick-me-up Energy Cocktail (carota e prezzemolo),
l'Evening Regulator (mela e pera),
il Green Power (spinaci, prezzemolo, sedano e carota).

Dr. Valdo Vaccaro

CENTRIFUGATI: COMBINAZIONI.

 E' bello sedersi a tavola senza doversi preoccupare di cosa è morto il nostro cibo.   - J.H. Kellogg -

Consigli preziosissimi per i centrifugati dolci di frutta o verdi di verdura, e le loro combinazioni,  dalla fonte per eccellenza: il Dr. Valdo Vaccaro.

Egli sempre raccomanda di mescolare i succhi verdi e amari delle piante con qualche succo dolciastro tipo carota, sedano, mela o ananas, anche per evitare qualche piccolo fastidio gastrico.

La percentuale giusta è un quarto di bicchiere di succo verde e tre quarti di succo dolce carota-mela o carota-sedano-mela (o ananas al posto della mela, o pera al posto della mela).

Ricordarsi comunque che, in linea generale, le verdure non si mescolano bene con la frutta, fatta eccezione per le mele, l'ananas, la papaia e al limite le pere (frutta dotata di enzimi antifermentanti).

Il succo di carota e quello di sedano sono la base di tutti i migliori succhi, e la mela o l'ananas diventano prezioso ponte di collegamento tra vegetali e frutta, in quanto sono mescolabili senza danni digestivi e senza fermentazioni, offrendo un tocco esotico di dolce alla mescola globale.

Se aggiungi succo alla tua vita quotidiana, contribuisci alla tua salute cardiovascolare, e dai una sferzata alle tue performance fisico-mentali, abbassi la pressione del sangue, ti ritrovi con più energia netta a disposizione, dormi meglio di prima, e ti scopri più sano di quanto tu possa mai aver sognato di essere.

Servono anche le fibre, e nessuno può vivere di succo soltanto, ed è per questo che grani, cereali, noci e legumi, ugualmente vivi, vanno inclusi nella dieta, con minimo di procedimenti trasformativi.

Bevendo il succo si elimina il processo digestivo. La centrifuga separa il succo dalla fibra e, quello che bevi è libero dalla polpa, per cui il tuo corpo riceve il massimo di nutrienti nel minimo tempo.
Qualcosa che è
A) assolutamente fresco,
B) Non pastorizzato o cotto,
C) Non rovinato e corrotto da additivi e da conservanti

L'IMPORTANZA STRATEGICA DEL BETACAROTENE

Il betacarotene è un pigmento arancione contenuto nella frutta e nella verdura a cui conferisce colori dal giallo al rosso. Giunto nell’intestino si trasforma parzialmente in vitamina-A. La ricerca scientifica ha dimostrato come il betacarotene (solo quello naturale) giochi un importante ruolo nella prevenzione di molte malattie, lavorando come antiossidante, capace cioè di neutralizzare le molecole cariche di elettroni spaiati o sbilanciati, chiamati radicali liberi. Le carote e le bietole, gli spinaci e le cicorie, e tutte le crucifere tipo cavoli, cavolini, broccoli, cavolfiori, verze, cime di rapa e crescione, le arance, le albicocche, le pesche, i meloni, i kaki, i pomodori, i peperoni e le zucche, sono ricche di betacarotene e abbattono l'incidenza di infiammazioni e tumori al colon, allo stomaco e all'esofago.

L'IMPAREGGIABILE CLOROFILLA

Dopo il betacarotene, l'altra sostanza-base di provato valore biologico per l'uomo è la clorofilla, impareggiabile nella pulizia delle ghiandole adrenali e dei linfonodi del sistema immunitario, oltre che nella liberazione delle arterie intasate, e nella prevenzione di infiammazioni e tumori al sistema respiratorio. La clorofilla si trova sempre e solo nelle piante fresche, e da nessuna altra parte.
Succo zuccherino e clorofilla offrono un ottimo apporto di acqua biologica ed assimilabile, indispensabile per un buon equilibrio e un buon ricambio idrico del corpo.

Fonte: Valdo Vaccaro Blog




lunedì 23 marzo 2015

COMBINAZIONI ALIMENTARI

 E' bello sedersi a tavola senza doversi preoccupare di cosa è morto il nostro cibo.   - J.H. Kellogg -

 LA DIFFICILE COMBINAZIONE DEGLI ALIMENTI

(dedicato al grande igienista  H.M Shelton)

“Gioisci della vita, gioisci delle tue amicizie e soprattutto della tua famiglia. La salute renderà possibile tutto questo, ed essa deriverà soltanto da una alimentazione sana e da un modo di vivere naturale” (H.M Shelton 1951)

“Questa putrefazione è la causa principale di tutti i tipi di stress digestivo, compreso il gas, bruciore di stomaco, crampi, gonfiore, costipazione, emorroidi, colite, mal di stomaco e diarrea” (Daniel Reid, 2006).

Tutto in linea col principio “Più semplice il cibo e meglio ci sentiamo”. Ed in questo senso il mono-cibo, come insegnano molti animali, è assai migliore del cibo combinato ed elaborato.” (Valdo Vaccaro 2012)

MANGIARE MALE 
Mangiar male si può tradurre semplicemente in:

  1. Introdurre cibo non adatto al nostro organismo biologicamente fruttariano 
  2. Mangiare in fretta, masticando poco e velocemente o mangiare con ansia e preoccupazioni
  3. Non rispettare i cicli circadiani
  4. Combinare a casaccio gli alimenti, tanti e troppi, senza tener conto del rapporto acido/alcalino.
Se avessimo un’ipotetica macchina a raggi x con la possibilità di vedere cosa accade nel nostro apparato digerente dopo un normale pasto cambieremmo senza indugio le nostre pessimi abitudini.
La filosofia alimentare moderna è invece quella del “occhio non vede, cuore non duole” con il sistematico e autolesionistico avvelenamento del sangue.

COMBINARE MALE GLI ALIMENTI
Oggi ci occuperemo del punto 4 praticamente sconosciuto alla medicina moderna, in realtà sottovalutato e importantissimo.

Combinare senza criterio gli alimenti produce a tutti gli effetti:

  • fermentazioni, 
  • gas, 
  • disbiosi, 
  • gastriti e dispesie
e nella migliore delle ipotesi ha comunque un impatto deleterio sul nostro organismo in quanto ci devitalizza  depauperandoci di energie preziosissime.
Da evidenziare che la questione  non si pone per i vegano-crudisti. Il motivo? Mangiano Enzimi!
E’ stata proprio l’uscita del libro “Enzyme Nutrition” di Edward Howell del 1985, una delle prime grandi vittorie dell’alimentazione vegano crudista. Gli enzimi si autodigeriscono!
In questo modo svolgono la  parte più problematica per il nostro sistema gastro enterico anche perché non c’è nulla che immesso nel  nostro corpo sia privo di effetti collaterali, persino l’acqua, che entra comunque più facilmente di quanto esce.
Le proteine per esempio, si digeriscono bene in un ambiente acido (mi riferisco sempre a proteine vegetali perché quelle di origine animale sono l’opposto del cibo) e richiedono particolari tempi di digestione rispetto ai carboidrati di frutta e amidi che esigono un ambiente alcalino. Le proteine non digerite tendono a marcire  a causa della costante presenza di batteri nel tratto digestivo.
I batteri nel canale alimentare anziché fornire sostanze nutritive rilasciano tossine. 
A questo punto il sangue raccoglie le tossine di questo pasticcio che passa lentamente attraverso l'intestino ed ecco che scatta l’avvelenamento. 
 Il fatto che nessuno ce ne abbia mai parlato, che non faccia parte di una tradizione medica e preventiva, culturale e sociale fa rabbrividire. Oltre alle conseguenze di cui sopra occorre aggiungere che tutto questo, è causa di :

  • allergie, 
  • nausee, 
  • mal di testa, 
  • depressione, 
  • debolezza, 
  • impotenza, 
  • irritabilità.
DEFINIZIONI ALIMENTARI Dal blog di Valdo Vaccaro scopriamo l’ottimo il lavoro degli igienisti canadesi che hanno pubblicato una ricerca certosina sulle combinazioni alimentari e suddividono i cibi in:
PROTEINE (Sono: noci, semi, soia, legumi secchi, olive, avocado)
CARBOIDRATI AMIDACEI (Sono: tutti i cereali, legumi secchi, patate, patate dolci, castagne, zucche, mais)
CARBOIDRATI MEDIO-AMIDACEI (Sono: carote, bietole, rape, carciofi)
CARBOIDRATI DOLCI (Sono: banane, datteri, fichi, uva, prugne, cachi, frutta secca-dolce).

LE CORRETTE COMBINAZIONI ALIMENTARI
- VEGETALI, combinabili con la maggior parte dei cibi (Sono: cavoli, cavolfiori, cime di rapa, sedani, melanzane, cetrioli, zucchini, asparagi, sedano-rapa, rape, bietole, piselli giovani, tegoline o fagiolini giovani).
- AMIDI, combinabili con verdure verdi e non coi pomodori, incompatibili con frutta e con proteine (Sono: mais, papaia, zucche, carciofi, patate, patate dolci, carote, castagne, cocco, riso integrale).
- PROTEINE, combinabili con le insalate, incompatibili con carboidrati dolci e con amidi (Sono: tutte le noci, i germogli, i legumi secchi, le arachidi, i semini di girasole e simili).
- CARBOIDRATI/FRUTTI DOLCI, combinabili con lattughe-sedani, incompatibili con frutti acidi tipo agrumi (Sono: banane, cachi, cachi secchi, mele secche, albicocche secche, prugne secche, uvetta, datteri).
-CARBOIDRATI/FRUTTI SUB-ACIDI, combinabili con frutta acida e frutta dolce, ma non con entrambe assieme, e combinabili anche con lattughe-sedani (Sono: mele, pere, uve, pesche, prugne, fichi d’India, manghi, susine).
-CARBOIDRATI/FRUTTI ACIDI, combinabili coi sub-acidi ma non coi frutti dolci, e combinabili con lattughe e sedani (Sono: arance, limoni, pompelmi, melograni, fragole, kiwi, ananas, pomodori). Evitare mescole con proteine (noci, latte vegetale).
-CARBOIDRATI/MELONI, non combinabili con niente e da consumarsi ben lontano dai pasti (Sono: angurie e vari tipi di meloni).
-AVOCADI/CIBO ALTO-GRASSO-VEGETALE, combinabili con sedani-lattughe-insalate, ma anche con patate e amidacei purché nel pasto si includano anche le verdure verdi. Mai usare avocado in presenza di noci e semini, pure ad alto contenuto di grasso.
-ACQUA NATURALE E NON GASATA, da bersi solo in condizioni di sete reale. Non bere durante i pasti per non diluire gli enzimi naturali dei cibi e gli enzimi corporali eventualmente sollecitati ad intervenire nella digestione (nel caso di cibi cotti). L’acqua è bevibile 15 minuti prima dei pasti, 30 minuti dopo un pasto di frutta, 2 ore dopo un pasto amidaceo, 4 ore dopo un pasto proteico.


“Il sistema digestivo umano, secondo natura, non `e predisposto a digerire pasti elaborati. I pasti a sette portate o a ventuno non erano stati programmati dalla natura quando questa creò il sistema digestivo dell’uomo. La persona che si siede di fronte ad una tavola imbandita di ogni genere di alimenti e che mangia di tutto, “dall’antipasto al dolce”, sicuramente soffrirà di indigestione. Se mangiare pasti complicati diventa un’abitudine, trascurando i propri limiti enzimatici, i disturbi intestinali diverranno cronici. Ovunque andrà , dovrà portare con sè la sua scorta di medicine. Infatti, l’abitudine di portare le pillole in tasca, viene fortemente incoraggiata dagli operatori del settore. Sembra più importante avere a disposizione un rimedıo  artificiale , piuttosto che imparare a mangiare in maniera tale da evitare che si presenti il bisogno di ricorrere ai medicinali. Sembra più importante arricchire le case farmaceutiche, che tutelare la propria salute.” (Helbert Sheldon “La facile combinazione degli alimenti”)



Fonte: Bio-Haus