martedì 31 marzo 2015

GHEE - BURRO CHIARIFICATO

 E' bello sedersi a tavola senza doversi preoccupare di cosa è morto il nostro cibo.   - J.H. Kellogg -

Il primo e più importante motivo per il quale non dovrebbe MAI essere consumato il burro tradizionale cotto è che esso ha un punto di fusione basso, e quindi, già a basse temperature di calore fonde e sviluppa tossine velenose. Nella pasticceria "comune" ormai il burro è un ingrediente fisso, ma io mi rifiuto di utilizzarlo.
Dalla tradizione indiana, in particolare dalla medicina tradizionale Ayurveda, il Ghee, o burro chiarificato. Dopo la ricetta per autoprodurlo, un breve estratto delle sue fantastiche proprietà e benefici.



Il quantitativo dipende dalle esgenze, io sono solita farne parecchio perchè lo faccio ogni 3 mesi

INGREDIENTI / OCCORRENTE

Burro di buona qualità, biologico preferibilmente e NON SALATO
(si perderà circa 100 grammi di prodotto nella resa finale, per cui se si utilizza mezzo chilo di burro si otterranno 400 gr di ghee)
Una pentola dal fondo spesso
Colino
Garze 
Barattoli di vetro


PROCEDIMENTO

Adagiare il burro nella pentola e iniziare a fonderlo a fuoco moderato. Man mano che il burro si scioglie, il colore si presenta di un bel giallo opaco e iniziano le prime apparizioni di roba biancastra, tossica... che il burro sviluppa quando ha raggiunto il suo massimo punto di fusione (che è basso)

Continuiamo la cottura e la schiuma viene sempre più a galla...

Adesso il fondo della pentola inizia ad intravedersi, fra poco dovrò spegnere il fuoco...
Spento il fuoco, il fondo della pentola è visibile, e su esso sono visibili particelle di caseina precipitate. Schiumiamo grossolanamente, per facilitare il successivo filtraggio.


Filtriamo, con un doppio strato di garza, affinchè ultimi residui di schiuma e di caseina siano del tutto eliminati. Et voilà nei barattoli, attenzione che scottano tantissimo. Lasciamoli raffreddare lentamente senza coperchio su un piano di legno. 

Il ghee si conserva in frigo ed assumerà un aspetto solido (come il burro appunto), oppure può tenersi a temperatura ambiente o sciogliersi successivamente sul fuoco all'occorrenza. Si può aromatizzare, aggiungendo nei barattoli spezie e aromi a proprio gusto.

  
PANORAMICA SUL GHEE

Il ghee, noto anche come burro chiarificato, viene utilizzato da secoli in India sia per cucinare i cibi che nella Medicina Tradizionale Indiana (Ayurveda).
Si ottiene eliminando la frazione proteica e l’acqua contenuta nel burro. Conservato fuori dal frigorifero, in luogo fresco e asciutto e al riparo dalla luce, si conserva per lungo tempo senza problemi.
Avendo un punto di fumo più alto del burro tradizionale, il ghee è più sicuro per friggere. Tuttavia i benefici di questo prodotto vanno ben oltre questa pratica culinaria.
Il ghee stimola la secrezione di acidi nello stomaco e di bile nell’intestino, favorendo la digestione.

E’ ricco di acidi grassi a corta catena benefici per il colon (azione antinfiammatoria e trofica per la mucosa, antitumorale ed antimicotica). Ha un grado di assorbimento intestinale molto alto, circa il 96%, molto superiore al normale burro e a tutti gli altri grassi ed oli: risulta perciò molto energizzante ed aiuta l’assorbimento di vitamine e minerali contenuti in altri alimenti. E’ privo di lattosio e può essere utilizzato anche da soggetti intolleranti.

Secondo la millenaria Medicina Tradizionale Indiana, sono molteplici i benefici del ghee. Tra questi, vale la pena segnalare:
- eliminazione delle tossine liposolubili del corpo (sono la maggioranza!)
- aumento dell’efficienza digestiva
- aumento ed equilibratura dell’energia vitale corporea
- rafforzamento del sistema immunitario
Il ghee è considerato un Rasayana, cioè ringiovanente e rigenerante cellulare.

Può essere utilizzato anche esternamente:
- spalmato nel naso, lo pulisce e lo protegge dai raffreddori;
- protegge la pelle delle mani che tendono a screpolarsi;
- si può applicare sugli occhi stanchi ed è curativo per l’orzaiolo (il ghee è l’unico grasso che si può applicare nell’occhio);
- applicato la sera sotto i piedi, favorisce un sonno migliore.

Fonte: aostasera.it