giovedì 30 aprile 2015

COSMESI CON GEL DI ALOE VERA

Non si può mangiare ciò che ha un volto. - Paul McCartney -


Gel di aloe vera, tutti gli usi

Il gel d'Aloe vera non dovrebbe mai mancare nelle nostre case poiché possiede numerose proprietà per la bellezza e non solo.
Il gel d'aloe, infatti, è un prodotto dall'azione idratante, nutriente, lenitiva, cicatrizzante ed è utile per migliorare l'aspetto e curare piccoli disturbi di pelle, capelli e mucose.

Il gel di Aloe vera per viso, corpo e capelli

Il gel di aloe è un ottimo idratante per la pelle e per i capelli. Grazie al contenuto di vitamine e oligoelementi, il gel d'aloe vera ha azione nutriente, stimola la crescita dei fibroblasti e la sintesi del collagene e dell'acido ialuronico.
Il gel d'aloe, inoltre, crea un sottile film protettivo sull'epidermide proteggendola dagli agenti atmosferici e dall'inquinamento.
Applicato quotidianamente al posto della crema, migliora l'aspetto della pelle e contrasta il processo di invecchiamento, mentre utilizzato come impacco per i capelli, aiuta a mantenere una chioma morbida e sana. Infine, il gel d'aloe è utile per favorire la circolazione.
Ecco come utilizzare il gel d'aloe per il viso, il corpo e i capelli:
> come crema viso antiage giorno e notte leggera e adatta a tutte le pelli, da quelle secche a quelle grasse, puro o con l'aggiunta di olio essenziale di geranio;
> applicato puro sostituisce egregiamente il contorno occhi per prevenire la comparsa di rughe, borse e occhiaie;
> per idratare e nutrire la pelle del corpo, si applica puro o con l'aggiunta di oli essenziali. Con olio essenziale di arancio dolce o di altri agrumi, ad esempio, se si vuole contrastare la ritenzione idrica oppure in sinergia con l'olio essenziale di mirto per favorire la circolazione e proteggere i capillari;
> per combattere il gonfiore agli arti inferiori, si possono effettuare massaggi dal basso verso l'alto a piedi e gambe utilizzando gel d'aloe insieme all'olio essenziale di menta, dall'azione rinfrescante;
> per idratare i capelli secchi, spenti e opachi, si applica il gel d'aloe con due o tre gocce di olio essenziale di rosmarino su tutta la capigliatura e lo si lascia agire per almeno trenta minuti, prima di procedere con lo shampoo;
> in sostituzione del gel per capelli, si applica gel d'aloe puro, modellando i capelli con le mani.

Il gel d'Aloe vera calma le irritazioni e ripara la pelle

Il gel d'aloe vera ha una spiccata azione lenitiva in caso di infiammazioni e irritazioni della pelle e velocizza il processo di guarigione in caso di lesioni e ferite.
Possiamo applicare il gel d'aloe:
> con l'aggiunta di qualche goccia di olio essenziale di lavanda per lenire il prurito causato da dermatiti o punture di insetti;
> sempre con olio essenziale di lavanda, per calmare il rossore e il bruciore della pelle dovuti all'esposizione al sole o a scottature di lieve entità;
> per lenire la pelle in seguito a epilazione o rasatura;
> puro su piccole ferite o escoriazioni, per velocizzare la riparazione della pelle e evitare la formazione di macchie, soprattutto unito all'olio essenziale di elicriso.

Il gel d'aloe vera in caso di disturbi della pelle e delle mucose

Il gel d'aloe vera è un rimedio naturale per curare numerosi disturbi della pelle. In particolare, il gel d'aloe vera si utilizza per:
> idratare e riparare la pelle secca e screpolata, irritata o sensibile. In questo caso si fa raffreddare il gel d'aloe in frigorifero per qualche ora, dopodiché si applica uno strato spesso sulla pelle, senza massaggiare e si lascia agire per quindici minuti prima di risciacquare con acqua tiepida;
> purificare la pelle grassa e impura o anche in caso di acne, applicandolo come una crema viso insieme a una goccia di olio essenziale di tea tree o di lavanda;
> lenire il rossore, il dolore e il prurito dato dai geloni di mani e piedi, aggiungendo una goccia di olio essenziale di limone o di Salvia sclarea;
> contrastare la formazione di macchie scure della pelle su mani e viso unito a olio essenziale di limone;
> curare eczemi, dermatiti e psoriasi applicandolo sulle zone da trattare diverse volte al giorno;
> curare l'herpes, aggiungendo al gel d'aloe una goccia di olio essenziale di tea tree;
> risolvere gengiviti, applicandolo puro direttamente sulle gengive arrossate e infiammate e lasciandolo agire per qualche minuto;
> curare le emorroidi, unito a olio essenziale di menta, cipresso e geranio.
Il gel d'aloe si acquista in erboristeria, facendo attenzione all'elenco degli ingredienti riportato sull'etichetta: il gel dovrà essere il più possicile puro e contenere solo gelificante (in genere la gomma xantana), un conservante eco bio (ad esempio Potassium sorbate e Sodium benzoate) e acido citrico.

Fonte:

L'ALOE VERA DA BERE: BENEFICI, USO E COME FARLA

Non si può mangiare ciò che ha un volto. - Paul McCartne 


L'aloe vera da bere è uno dei rimedi naturali più efficaci e utili per il benessere di tutto l'organismo. La composizione dei principi attivi, dei nutrienti e delle fitosostanze è così ampia che i benefici e le sue proprietà sono praticamente innumerevoli. Ecco come preparare l'aloe vera da bere fatta in casa e qualche consiglio se acquistiamo in negozio i prodotti da bere a base di aloe vera

L'aloe vera da bere: benefici, uso e come farla
L’aloe vera è una delle piante più conosciute, studiate e utilizzate nei rimedi naturali. Dal punto di vista botanico è stata classificata come Aloe barbadentis Miller, appartenente alla famiglia delle Liliaceae, come per altri ortaggi quali cipolle, agli e asparagi, visto che sembrava avesse un bulbo originario di nascita.
Successivamente invece la famiglia botanica è diventata a sé stante, denominata delle Aloaceae, proprio grazie al riconoscimento delle sue caratteristiche uniche.

L’uso dell’aloe vera da bere

In commercio troviamo prodotti a base di aloe in diverse forme: pastiglie mono dose, polveri, creme. Il rimedio più efficace è però il succo da bere, una bevanda a base di gel di aloe vera, solitamente indicato come prodotto spremuto a freddo dal gel di aloe e trasformato in succo 100% (processo di stabilizzazione a freddo).
Questi prodotti di aloe vera da bere non sono però solitamente prodotti freschi da mantenere in frigorifero ma prodotti confezionati a lunga conservazione che solitamente hanno subito pastorizzazione o aggiunta di additivi e conservanti.
Leggere l’etichetta è necessario per scegliere un buon prodotto: assicuriamoci che nell’elenco degli ingredienti al primo posto vi sia ovviamente l’aloe vera, senza acqua e al massimo uno o due conservanti (il migliore è l’acido citrico).
La scelta di acquistare un succo di aloe vera da agricoltura biologica è un’altra garanzia per avere un prodotto di alta qualità.
Il succo si ottiene dal gel delle foglie di aloe e la sua assunzione è consigliata a stomaco vuoto al mattino e anche 30 minuti prima dei pasti, in dosi da 20 ml di succo a un massimo 60 ml al giorno.
Quando nell'etichetta del prodotto è indicato “succo di aloe vera” significa quindi che è ricavato con centrifugazione di tutta la foglia e successiva estrazione chimica dell’aloina; invece il “gel di aloe vera” viene ottenuto tagliando la foglia e prendendo solo il gel senza aloina.
L’aloina è il principio attivo ad azione lassativa che si trova nella scorza della foglie di aloe. La parte interna della foglia dove si trova il gel quindi non contiene aloina. L’effetto dell’aloina è lassativo ad alti dosaggi e un tonico per l’intestino a bassi dosaggi.
Solitamente le sostanze purganti dell’aloe vengono tolte o diminuite nei succhi liquidi da bere per controllare l’effetto lassativo.

Come preparare un succo di aloe vera

La preparazione di succo da gel di aloe è una ricetta che si può fare anche a casa nostra se rispettiamo il procedimento e siamo un po’ attenti nella pulizia e nel processo estrattivo.
Raccogliere le foglie di aloe recidendo con un coltello ben affilato alla base della foglia. Le foglie più sane e alla base della pianta sono più grandi e più facile da lavorare.
Le foglie vanno lavate con acqua, strofinando e togliendo la terra e la polvere. Successivamente, pulirsi accuratamente le mani con detergente sanificante o mettersi i guanti per evitare qualsiasi contaminazione.
Tagliare per la lunghezza un lato della foglia ed asportare tutta la parte verde e gialla, mantenendo solo il gel vischioso trasparente che con un cucchiaio sarà sufficiente separare e mettere subito nel frullatore.
L’ossidazione che avviene a contatto con l’aria fa perdere alcune sostanze benefiche quindi più velocemente lavoriamo meglio sarà. Nel frullatore potremo aggiungere succhi di frutta ad esempio di agrumi al 100% e poi attiveremo l’elettrodomestico sino ad ottenere il succo dell’omogeneità desiderata.
Il succo di aloe può essere consumato fresco oppure conservato in frigorifero sino ad un massimo di 15 giorni, in un barattolo di vetro, meglio se scuro, precedentemente pulito e sterilizzato.

Sciroppo d'aloe vera

Si può usare il gel estratto dalla pianta anche per preparare uno sciroppo. Ecco le dosi:
> 300 grammi di gel di aloe,
> 500 grammi di miele
> 4 cucchiai di un alcolico come whiskey, rum o brandy.
Frulliamo il tutto e manteniamo in frigorifero. Avrà un tempo di conservazione molto più lungo e un gusto forse più gradevole.

Composizione dell’aloe vera

L’aloe vera contiene numerosi composti, sostanze attive e nutrienti: sembra che se ne contino più di 150, e tutti concorrono a dare benefici a tutto l’organismo umano.
Andiamo a vedere in dettaglio la sua composizione:
> vitamine: A, B1, B2, B6, B12, C, E, acido folico (B9) e niancina (vit PP o vit B3);
> sali minerali: ferro, calcio, fosforo, potassio, cromo, sodio, magnesio, manganese, selenio, rame e zinco;
> numerosi tipi di enzimi;
> aminoacidi: 7 aminoacidi essenziali su 8 sono presenti e in più altri aminoacidi non essenziali utili come mattoni per le varie funzionalità;
> zuccheri complessi detti polissaccaridi (glucomannani o muco-polisaccaridi);
> mucillagini e acidi organici: acido aloetico (azione antibiotica), acido cinnamico (azione antisettica e germicida), acido salicilico (antinfiammatorio);
> steroli e ormoni vegetali.

Proprietà e benefici dell’aloe vera

Vista la sua composizione, le sue proprietà sono innumerevoli e collegate quindi ai moltissimi benefici apportati a tutto l’organismo, e sono:
  1. Antinvecchiamento della pelle e dell’organismo in generale: è un antiossidante eccezionale che riduce drasticamente l’effetto nocivo dei radicali liberi. Per questa funzione antinvecchiamento serve l’assunzione di almeno 50 ml di succo fresco quotidianamente e all’occorrenza anche l’utilizzo regolare di prodotti cosmetici contenenti gel a base di aloe direttamente ad uso topico.
  2. Antibiotiche e antibatteriche: grazie alla presenza dei glucosidi antrachinonici come aloeina e acido aloetico, avremo un'azione antibiotica, battericida e germicida: in sinergia diventano capaci di una forte capacità antibatterica, antifungina e antivirale. Numerosi studi dimostrano infatti che l’aloe vera è attiva contro batteri, funghi e virus: assunto quotidianamente, il succo crea un terreno sfavorevole a qualsiasi attacco microbiologico, anche se l'uso mirato al momento di necessità del succo bevibile è sempre un buon rimedio di emergenza. Esistono prodotti come creme disinfettanti ed antibiotiche per uso topico.
  3. Immunomodulanti: i suoi principi attivi fortificano le difese immunitarie.
  4. Antinfiammatorie: riduce le infiammazioni soprattutto del tessuto muscolare e delle articolazioni. 
  5. Depuranti e disintossicanti: la sua miscela di componenti è capace di regolarizzare le funzionalità dell’organismo e aiuta ad eliminare le scorie e le sostanze dannose dal corpo.
  6. Cicatrizzanti: per la sua attività di stimolazione dei fibroblasti precursori delle cellule epiteliali, è utile sia esternamente che per le lesioni e ulcerazioni interne del tratto dall’esofago e di tutta la mucosa stomatica, intestinale e di escrezione. In caso di ustioni risulta rinfrescante e aiuta molto a lenire il dolore e a rigenerare il tessuto epiteliare.
  7. Digestive e benefiche per l'intestino: grazie alla presenza dei mucopolisaccaridi, favorisce la motilità intestinale e attiva l’intestino pigro. Non è un purgante, ma un facilitatore che normalizza la flora batterica, allevia le infiammazioni delle mucose intestinali e migliora l’attività del colon e del pancreas, regola il pH dello stomaco e dell’intestino e riduce le situazioni di putrefazione interne.
Fonte
 

lunedì 27 aprile 2015

5 PIANTE DAGLI SCARTI ALIMENTARI

Non si può mangiare ciò che ha un volto. - Paul McCartney -


Gli ortaggi che sono in grado di rigenerarsi dai loro scarti sono diversi, c’è la cipolla, il porro, la lattuga, il sedano e il cavolo cinese.
Non tutti però crescono nello stesso modo, vediamo come fare per non buttare via gli scarti alimentari e ritrovare lo stesso ortaggio nel nostro piccolo giardino personale.
Se non avete dei vasi per creare il vostro orticello potrete usare delle cassette in legno abbastanza profonde, ricoprendo il fondo con un pezzo di nylon forato che trattenga la terra ma che non faccia ristagnare l’acqua. Oppure potete usare qualche idea presa da qui -> Giardini Verticali: Ecco alcune Idee Riciclose per Realizzarne di Meravigliosi.
Usate coltelli affilati e puliti per tagliare gli ortaggi, verificate che non siano già stati conservati in frigorifero, che siano biologici e che non abbiano subito trattamenti chimici, altrimenti difficilmente rinasceranno.

PORRO
scarti alimentari
Cominciamo con il porro.
Quando cucinate un porro lo scarto è minimo, giusto il pezzetto finale con le radici fascicolate, ma se volete far rinascere l’ortaggio dovrete tagliare il porro a circa 8 cm da esse, un bel pezzetto di parte bianca con radici che andrà piantato direttamente nel terreno se le radici sono ancora belle folte e non sono state tagliate. Se invece sono state tagliate dovrete lasciare il pezzetto di porro in un vasetto con l’acqua fin quando non saranno ricresciute per bene. Una volta interrato noterete che dal centro inizieranno a crescere nuove foglie verdi e dopo un paio di settimane potrete nuovamente raccogliere i vostri porri.

CIPOLLA
scarti alimentari
Il secondo ortaggio da far ricrescere è la cipolla.
Tagliate la cipolla a circa due centimetri dalle radici, lasciate asciugare l’ortaggio in un posto fresco per un paio d’ore poi interrate in un contenitore con il terriccio compatto a cui avrete fatto un buco per infilarci le radici. Coprite la parte tagliata della cipolla con 2-3 cm di terriccio, mantenete umido e vedrete che in qualche giorno inizieranno a spuntare i primi germogli.
Quando i germogli avranno un paio di foglie, dissotterrate il tutto, pulite i bulbi dalle bucce vecchie, separateli avendo cura che ognuno abbia le sue radici, e ripiantate distanziando e cimando i germogli di un paio di centimetri. Il bulbo si ingrosserà e avrete nuove cipolle nel giro di qualche settimana!
 
SEDANO
scarti alimentari
Il terzo ortaggio da far ricrescere è il sedano.
Tagliate il sedano a 4-5 cm dalla base e mettetelo a radicare in un contenitore con un po’ d’acqua. Nel giro di pochissimo tempo germoglierà e metterà nuove radici, ma lasciate comunque un mese di tempo alla pianta prima di trapiantarla in terra.

LATTUGA
scarti alimentari
Il quarto ortaggio è la lattuga.
Procuratevi un bel cespo di lattuga, tagliate le foglie a 3 cm circa dal fusto, ora sistemate il fusto rimasto in un contenitore con uno o due centimetri d’acqua, e quel che rimane delle foglie rivolto verso l’alto. Nel giro di qualche settimana ci saranno nuove radici e nuove foglie, e a quel punto potrete trapiantare la nuova piantina nell’orto o nel vaso. Ricordate che la lattuga ha bisogno di molta luce per radicare e/o germogliare.

CAVOLO CINESE
scarti alimentari
Il quinto e ultimo ortaggio è il cavolo cinese o napa cabbage.
Assomiglia molto alla nostra verza, ma ha una forma più allungata. per farlo rinascere si può usare il procedimento che si è usato per la lattuga, a differenza della quale però, cresce molto più rapidamente.



Fonte: Eticamente

domenica 26 aprile 2015

CARNI E CANCRI

Non si può mangiare ciò che ha un volto. - Paul McCartney -



 Il Professor Bruno Fedi è membro del Comitato Scientifico di Associazione Vegani Italiani Onlus, medico e chirurgo, docente di urologia, specialista in anatomia patologica, ginecologia, cancerologia, citologia, flebologia, bioetica e uno dei più importanti antivivisezionisti italiani.
Il Professor Bruno Fedi ha partecipato, insieme ai colleghi Dottor Vasco Merciadri e il Professor Leonardo Pinelli, anch’essi membri del Comitato Scientifico di Associazione Vegani Italiani Onlus, a Roma, al convegno scientifico “Alimentazione e tumori. Di carne si muore ma non se ne parla” dove hanno ottenuto uno straordinario successo di pubblico. Ecco uno scritto del Professor Fedi, nato dalle riflessioni emerse dal convegno:
“Il problema del cibo é nato con la vita, ma quello del rapporto con le malattie è sorto con la nascita del movimento animalista e di quello ecologista. Il problema basilare è stato il diritto dell’uomo di procurarsi il cibo, ma anche quello dei diritti degli animali. Più genericamente il problema della crudeltà e della violenza nei confronti dei più deboli.


L’alimentazione si è evoluta con quella dei preominidi fino all’uomo moderno. Inizialmente l’alimentazione è stata vegetariana: i nostri più lontani progenitori erano raccoglitori. Successivamente l’alimentazione è diventata prevalentemente carnea; i nostri progenitori erano cacciatori. Con la rivoluzione agricola (circa 15.000 anni fa) ridiventa vegetariana e poi carnea durante i secoli delle invasioni barbariche, perché quei popoli non potevano coltivare ed avevano questo tipo di alimentazione. La loro vittoria sull’impero romano, rese l’alimentazione carnea una caratteristica fondamentale dei vincitori: cioè creò un mito. Tuttavia, per secoli, l’alimentazione carnea non fu disponibile per tutti. In Italia e progressivamente ovunque, il vero cambiamento alimentare si è verificato dopo la Seconda Guerra Mondiale con l’esplosione dei consumi e l’industrializzazione della produzione. Quella che prima era una produzione a carattere familiare o al più un piccolo commercio, diventa produzione di massa. Si arriva a produrre il cibo vegetale, non più per i soli uomini ma prevalentemente per gli animali. Si arriva anche ad utilizzare farine di origine animale per nutrire erbivori per l’alimentazione. Allo scoppio dell’epidemia della Mucca Pazza (malattia di Creutzfeldt-Jakob) c’erano in Italia 700.000 tonnellate di farine di origine animale, di cui non si sa quale sia stato l’esito. Il fatto fondamentale è che una parte della carne prodotta viene usata per produrre altra carne. Ma la crisi economica attuale induce la società globalizzata a una riduzione dei consumi. Contemporaneamente, l’inquinamento diventa un problema globale e nascono, in molti Paesi, gruppi di idealisti che riflettono su etica-scienza-società-ecologia. Tutti questi fattori concorrono ad una riduzione dei consumi, perché si riflette sui danni ecologici; sulla immoralità del comportamento crudele contro gli animali; sui limiti della scienza; sulle conseguenze sociali di questi fatti. L’industria produttrice di carne per alimentazione reagisce attualmente tentando di aumentare i consumi ed il fatturato con una pubblicità ingannevole, spendendo enormi somme. Questo fatto non era stato necessario prima, perché, nel dopoguerra, la situazione era completamente diversa: gli anni di fame avevano creato un gran numero di ammalati di tubercolosi e certamente la limitazione drammatica dei consumi aveva colpito tutti. La carne era ridiventata un mito: si poteva ottenere da questa alimentazione la salute, la bellezza, la forza. Era uno status-symbol.
Attualmente invece si tende a vedere la carne come uno dei fattori principali di inquinamento; uno spreco di risorse; un elemento di diseguaglianza sociale ed uno dei fattori fondamentali nel cambiamento del clima. Tutto questo è vero. La storia dell’umanità è in buona parte la storia del rapporto dell’uomo con gli altri animali e con la natura. Gli altri animali hanno fornito cibo, ma ci hanno anche regalato le grandi epidemie della storia. Molte delle grandi epidemie sono dovute a batteri, o virus, passati dagli animali all’uomo. Dal vaiolo (bovini) alla peste (roditori) fino alla Spagnola (suini) ed all’attuale Aids (scimmie), al virus Ebola ed al morbo di Creutzfeldt-Jakob, è tutta una serie di passaggi di agenti patogeni da altri animali all’uomo. In parte questo fenomeno è dovuto all’organizzazione sociale in grandi agglomerati urbani, o alla produzione di tipo industriale. Si è arrivati fino ad ipotizzare di recuperare le proteine presenti nelle feci per l’alimentazione degli animali. Oggi il problema degli altri animali non è quello del trasferimento di virus e batteri, nonostante che l’uso indiscriminato di antibiotici nei grandi allevamenti, sia la ragione diretta della nascita della resistenza batterica. Questi batteri, selezionati negli allevamenti e resi così pericolosi, facilmente passano dagli altri animali all’uomo. Il problema attuale non sono le malattie infettive ma l’opinione pubblica è molto più colpita da tumori e malattie degenerative, specialmente quelle del sistema nervoso centrale. Questa situazione è totalmente innaturale ed è provocata fondamentalmente dal tentativo economico dell’industria di produrre carni a basso costo. Il basso costo all’acquisto, significa in realtà inquinamento ambientale a costi altissimi, insostenibili per la collettività. Il prezzo totale, comprensivo del danno prodotto dall’inquinamento è 100 volte superiore al prezzo di produzione della carne bovina o suina. Si pensi, inoltre, all’enorme spreco della carne bovina, che viene utilizzata dall’uomo, specialmente in Italia, prevalentemente nei quarti posteriori. Fino ad un secolo fa, l’alimentazione carnea era limitata in gran parte della popolazione a pochi giorni per anno, nelle festività più importanti. Tutto veniva utilizzato e non solo una parte. Lo spreco domina dunque la produzione ed il consumo. A questo comportamento, antieconomico, antiecologico e crudele, c’è stato un tentativo inefficace di cambiamento, da parte dei “Verdi”, i quali ottennero risultati insignificanti. Per esempio un aumento della superficie a disposizione dei polli in batteria; una diminuzione del numero delle ore di trasporto per bovini e suini. Nulla che abbia cambiato la situazione. Non si proibì, per esempio, la presenza fino a 50.000 capi per capannone e conseguentemente si permise la creazione di nuovi ceppi batterici e virali. Sono stati anche fatti alcuni tentativi di sostituire una parte della carne con i pesci. L’impoverimento dei mari limita questo tentativo. Neppure l’allevamento dei pesci, per esempio dei salmoni o delle trote, risolve il problema. Il 30% degli animali, muore. Sono necessari 20 kg. di pesci di mare, per nutrire 1 kg. di pesci allevati. L’ambiente non solo non può sostenere l’impatto di farmaci (antibiotici, ormoni ecc..) e sostanze mutagene usate in agricoltura (paratyon, malatyon, anticrittogamici, erbicidi, pesticidi, ecc…), ma non può sostenere neppure il consumo di acqua (15/20.000 litri per ogni kg. di carne), il consumo di energia (5/7 litri di benzina), il consumo di cereali (7/14 kg. di cereali per kg. di carne), il consumo di superficie (66kg. per ettaro di proteine animali contro 1.800 kg. di proteine, se si producono proteine vegetali). Per i consumi attuali, se ci uniformassimo a quelli degli Stati Uniti (122 kg. di carne pro-capite per anno) sarebbero necessari 5 pianeti Terra.
In questa situazione, non contano, evidentemente, le opinioni ma i fatti:

    Nessuno rinuncia a privilegi acquisiti.
    Tutti accusano gli altri degli sprechi.
    I consumi aumentano vertiginosamente (attualmente si sta aprendo il mercato cinese).
    Non si può proibire tutto ma neppure liberalizzare tutto.
    L’iperproduzione è vanificata dagli sprechi.
    Le leggi favoriscono tali sprechi (per esempio la scadenza di alcuni cibi è limitata a poche ore) conseguentemente, circa ¼ del cibo prodotto viene sprecato.
    Non si ostacola il trasporto inquinante.
    In alcuni paesi (Giappone) queste ultime notizie, sono proibite. In altri Paesi, nessuno informa, oppure si disinforma.

Conseguenza di questi fatti è che le risorse alimentari saranno in futuro assolutamente inadeguate. Poco dopo il 2050, l’acqua necessaria a produrle si esaurirà.
In questa situazione constatiamo che la frequenza per morte di tumore è passata dal 2% del 1900 al 35% del 2000, con un aumento terrificante specialmente nella giovane età e nei bambini. Tumori encefalici epatici, prostatici, linfomi, tumori del seno, sono in alcuni Paesi enormemente aumentati, in modo quasi proporzionale all’inquinamento. Ritengo fondamentale, più che dare le statistiche, sottolineare le cause:

    Presenza di residui inquinanti mutageni, nell’alimentazione carnea.
    Presenza di aldeide malonica (fino a 3 gr. per una fettina di carne).
    Ipercolesterolemia frequente.
    Aumento della ATS e diminuzione delle difese immunitarie.
    Aumento della glicuronidasi nelle feci e conseguentemente aumento dei tumori ormonodipendenti.
    Aumento del rilascio di radicali liberi.
    Aumento dei batteri intestinali (da 2.000 a 7.000 per ml. Cubo nell’alimentazione carnea)
    Aumento dei nitriti, delle amine eterocicliche, di Fe, Cd, As, Atrazzina, Molinate e Bentazone, ecc…

Esistono anche delle prove cliniche di tutto questo e cioè l’aumento della frequenza del cancro della prostata e del seno fra gli asiatici emigrati negli Stati Uniti. In una sola generazione la frequenza raggiunge quella degli americani.
Esistono anche delle fondamentali ragioni biologiche che è necessario sottolineare:

    Assenza di dose soglia (la mutazione in senso tumorale può avvenire anche per dosi piccolissime).
    Più cause mutagene, presenti contemporaneamente, hanno un effetto moltiplicatorio e non sommatorio.

Tutti questi fatti sono intollerabili, per qualunque Stato, sia dal punto di vista sanitario che da quello economico. Non è importante la sola spesa per la produzione della carne. Solo in Italia si spendono annualmente 260.000.000 di euro per i farmaci. L’80% per malattie croniche fra cui prevalgono i tumori, la cui frequenza è arrivata a 150.000 casi di morte ogni anno. Contemporaneamente sono in aumento assai rapido le malattie degenerative. Queste ultime sono quasi la regola nella terza età in U.S.A.
Tutto questo non è stato sufficiente ad eliminare le sovvenzioni statali per esempio per la coltura del tabacco. La Svizzera, per esempio, guadagna 7.000.000.000 di euro l’anno dalla vendita della carne. Ovvio che difficilmente verranno prese delle misure restrittive nei confronti della produzione.
Quali conclusioni dovremmo trarne? Ridurre drasticamente o eliminare il consumo della carne. Tuttavia, solo in Italia, 2.000.000 di persone lavorano nel settore. E’ inevitabile la gradualità. Oltre agli aspetti economici ed a quelli riguardanti la salute, esistono aspetti sociali. Ingannare un singolo cittadino, per fargli spendere di più, è una truffa riconosciuta da tutti. Ingannare l’opinione pubblica di molti paesi, facendo spendere di più, ma provocando anche un enorme numero di malati, di morti ed alterando il clima, con conseguenze drammatiche per l’intera umanità, non può essere considerato cosa da niente. Evidentemente si tratta di una truffa collettiva seguita da catastrofiche conseguenze sanitarie ed ambientali. Naturalmente, si può però prendere coscienza del problema. Ma Assocarni si oppone: è disposta alla distruzione della Terra, pur di aumentare il fatturato. I politici non pensano all’aspetto ecologico ed economico ma solo ai voti degli addetti al settore. La stampa pensa alla pubblicità. I cittadini sono mantenuti ignari del problema. E’ evidente che il vegetarismo potrebbe salvare il mondo se i cittadini si impegnassero direttamente a:

    Cambiare i consumi.
    Esercitare una pressione sui politici.

Sapere è la prima forma di difesa e l’inizio del cambiamento. Non esiste solo l’economia”.
Bruno Fedi


Fonte: Promiseland
 


venerdì 24 aprile 2015

ESTRATTORI

Non si può mangiare ciò che ha un volto. - Paul McCartney -

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giovedì 23 aprile 2015

PANORAMICA DI SEMI

Non si può mangiare ciò che ha un volto. - Paul McCartney -

Semi oleosi, i migliori amici

I semi oleosi sono fondamentali in un'alimentazione vegetariana. Garantiscono l'apporto necessario di diversi principi nutritivi soprattutto per quanto riguarda alcune classi di vitamine, acidi grassi e proteine. In realtà il loro apporto è più ampio e molteplici gli effetti salutari, ma queste componenti - vitamina B12, acidi grassi e proteine - sono quelli di cui è possibile (e rischioso) soffrire la carenza nel passare da un'alimentazione carnivora ad una vegetariana, ancor più se vegana. A meno che non si sia informati su dove trovarli. Prima di ricorrere agli integratori, i semi oleosi permettono di acquisire le sostanze necessarie in modo gustoso, vario e soprattutto sano. Ideali nella colazione del mattino, soprattutto per quanto riguarda noci, mandorle e nocciole; tutti gli altri si prestano ottimamente ad arricchire le nostre insalate.

Ecco qui una carrellata di quelli più diffusi.
SEMI DI SESAMO
Nei semini di sesamo si nasconde una grande riserva di energia. L'elevato contenuto di proteine (18%), carboidrati (20%) e grassi(50%) gli conferiscono un potere calorico di tutto rispetto (poco meno di 600 kcal per 100g) rendendoli piccole pillole naturali di benessere. Tra iminerali che caratterizzano i semi di sesamo troviamo magnesio, ferro, selenio, potassio, fosforo, ma soprattutto un contenuto record di calcio. Questi semi oleosi sono inoltre un'ottima  fonte di vitamine del gruppo B. Grazie all'alto contenuto di calcio, i semi di sesamo sono efficaci nella prevenzione dell'osteoporosi e sono una valida alternativa per chi non può assumere latticini a causa di intolleranze alimentari per rinforzare ossa e denti. Contengono zinco che rinforza il sistema immunitario (valido aiuto in caso di affaticamento mentale e convalescenza) e selenio che frena l'azione dei radicali liberi. I grassi che compongono questi semi oleosi sono prevalentemente insaturi (omega 6 e omega 3), utili nella prevenzione di malattie cardiocircolatorie.
SEMI DI ZUCCA
Considerati i “parenti poveri” della famiglia dei semi oleosi, sono in realtà un alimento molto nutriente e contengono principi attivi davvero unici. Sono composti da grassi per circa il 50%, da carboidrati per il 24% e per circa il 18% da proteine. Ricchi di minerali come magnesio, zinco e selenio, di vitamina E, ma soprattutto di cucurbitina, un prezioso amminoacido dalle proprietà curative e vermifughe conosciute sin dall'antichità. I semi di zucca sono usati da sempre come rimedio naturale contro i vermi: l'efficace azione vermifuga di questi semi porta al distaccamento dei parassiti dalle pareti intestinali agevolandone l'espulsione. L'assunzione costante di questi semi ha inoltre un'azione benefica sul tono muscolare della vescica: aiuta a prevenire i disturbi legati all'ingrossamento della prostata ed è utile in generale a combattere i disturbi che interessano l'apparato urinario, anche femminile, come infiammazioni e cistite.

SEMI DI LINO
L'alto contenuto di minerali (in particolare fosforo, rame, magnesio e manganese), di proteine (20%) e lipidi (40%) fanno dei semi di lino delle piccole preziose perle di salute.Tra i componenti di questi semini è d'obbligo menzionare gli acidi grassi polinsaturi, capostipiti degliOmega 3 e Omega 6, ma soprattutto la presenza di mucillagini.

 Conosciuti da sempre per le loro proprietà emollienti e protettive, i semi di lino sono molto utili per combattere infiammazioni interne(ottimi ad esempio in caso di cistite) o esterne a livello epidermico. Un altro principio benefico dei semi di lino è dato dall'alta percentuale dimucillagini. Queste sostanze di origine vegetale hanno un potere lassativo e sono coadiuvanti nella prevenzione della stipsi.

Gli acidi grassi Omega 3 e Omega 6 sono inoltre un prezioso contributo per  la salute dell'intero organismo e un valido aiuto per il corretto funzionamento del  sistema immunitario.

SEMI DI GIRASOLE
I semi di girasole sono, tra i semi oleosi, quelli che vantano il più basso contenuto calorico, sono composti infatti per circa il 45% da grassi, per il 20-28% da proteine e per circa il 23% da carboidrati. Prezioso l'elevato contenuto vitaminico: vi troviamo infatti grandi quantità di vitamine B1, B2, B6, B12, A, D e E. Ottima fonte per l'organismo di magnesio, ferro, cobalto, manganese, zinco e rame. Tra gli acidi grassi essenziali vantano un buona presenza di acido clorogenico, acido linoleico e acido folico. I semi di girasole esistono in tre varietà e ognuna di queste vanta delle proprietà:


  • i semi di girasole bianchi sono particolarmente ricchi di acido linoleico (omega-6), un acido grasso essenziale apprezzato per le proprietà antitumorali e per la prevenzione diarteriosclerosi e del diabete. L'acido linoleico inoltre favorisce l'accrescimento di massa magra rispetto a quella grassa.

  • Nella varietà nera questi semi sono particolarmente ricchi di ferro, manganese e zinco(impiegati nel metabolismo dei grassi e importanti per la crescita) oltre che di fibre, ottime nelle diete dimagranti per l'aumento del senso di sazietà e preziose per l'attività intestinale.

  • I semi di tipo striato sono molto utili per il corretto funzionamento dell'intestino.

In generale, i semi di girasole, sono molto nutrienti senza eccedere nei grassi e per l'alto contenuto di magnesio sono alleati del cuore e potenti antistress. Ideali per controllare ilcolesterolo e per prevenire malattie cardiovascolari e arteriosclerosi. L'alto contenuto di vitamina B12 è fondamentale per il sistema nervoso. Per la scarsissima presenza negli alimenti di origine vegetale di questa vitamina si consiglia l'utilizzo dei semi di girasole soprattutto per chi segue una dieta vegetariana o vegana.

                                                              SEMI DI PAPAVERO
Esistono diverse varietà di papavero, da quello da oppio al papavero comune, detto rosolaccio.I semi del papavero possono essere bianchi o neri e sono, come tutti i semi oleosi, una ricca fonte di grassi e proteine. Sono inoltre una preziosa riserva di manganese, calcio, acido linoleico (Omega 6) e vitamina E. I semi di papavero sono utilizzati come rimedio naturale contro ansia e stress, hanno infatti un blando effetto sedativo e calmante per il sistema nervoso. Il contenuto di calcio è un valido aiuto per la salute di denti e ossa, soprattutto per le donne in menopausa, mentre quello di manganese combatte l'azione dannosa dei radicali liberi e contribuisce a tenere sotto controllo il livello di zuccheri nel sangue. I semi di papavero contengono inoltre i fitosteroli che riducono la concentrazione di colesterolo nell'organismo.

SEMI DI CANAPA
Il valore nutrizionale dei semi di canapa è davvero completo e unico rispetto ad altri alimenti di origine vegetale. Per il 25% sono composti da proteine, ma in una combinazione eccezionale che vede presenti tutti gli 8 aminoacidi essenziali per la sintesi proteica. Le proteine che assumiamo attraverso la dieta sono scomposte dall'organismo in aminoacidi che, terminato il processo digestivo, vengono riassemblati per costituire un nuovo tessuto proteico: il fine principale della sintesi proteica è quello del rinnovo cellulare. Gli aminoacidi carenti possono essere generalmente sintetizzati dallo stesso organismo, ma questo non vale per gli 8 definiti essenziali, che devono essere  introdotti attraverso il cibo. I semi di canapa sono tra i cosiddetti alimenti “proteici completi” proprio perché contengono tutti gli aminoacidi essenziali. Valido anche l'apporto vitaminico (soprattutto per la vitamina E) e di sali minerali (calcio, magnesio e potassio). La parte lipidica dei semi di canapa è prevalentemente composta da grassi insaturi: i famosi omega 6 e omega 3. Una dieta sana ed equilibrata dovrebbe prevedere l'assunzione di questi acidi grassi in proporzioni precise: il rapporto ottimale omega 6/omega3 dovrebbe essere 5:1, ma le cattive abitudini alimentari del mondo contemporaneo hanno  alterato questa proporzione fino a toccare rapporti del 20:1. Nei semi di canapa il contenuto di acidi omega 6 e omega 3 rispetta appieno il rapporto ottimale che regola correttamente l'attività metabolica.

 Le proprietà dei semi di canapa sono dovute soprattutto all'alta presenza degli acidi polinsaturi che li rendono preziosi per combattere e prevenire diversi disturbi tra i quali l'arteriosclerosi, disturbi cardiovascolari, colesterolo, artrosi, malattie del sistema respiratorio (ad esempio asma, sinusite e tracheite), eczemi e acne.

I semi di canapa sono davvero una medicina naturale e un'assunzione costante può contribuire a mantenere in buona salute diverse ghiandole e muscoli e rinforzare il sistema nervoso.

Fonte: Vegan You Can
 

RöSTI DI PATATE

Non si può mangiare ciò che ha un volto. - Paul McCartney -

Ricetta Rosti di Patate e Germogli di Soia

Ingredienti per 4 persone

4 patate medie
120 grammi di germogli di soia
2 cucchiai di farina di riso  (o anche comune farina integrale)
salvia qb
rosmarino qb
olio evo
2 cucchiaini di cipolla essicata
sale e pepe qb

Procedimento

Pelare le patate, lavarle e grattugiarle a crudo.
Unire al composto i germogli di soia spezzettati, la salvia e il rosmarino, due cucchiai di farina, la cipolla essiccata, un pizzico di pepe e il sale qb.
Dividere l’impasto in quattro tortini pressandoli bene con le mani per far uscire l’eventuale acqua rilasciata dalle patate.
Ungere un pentolino antiaderente di 20 cm di diametro con l’olio extravergine di oliva e cuocere uno alla volta i 4 rosti con il coperchio 5-7 minuti per lato.
In alternativa cuocere nel forno già caldo a 200 gradi per 20 minuti girandoli a metà cottura.
Il rosti avrà una crosticina dorata ma un cuore morbido in cui si sentiranno i germogli di soia piacevolmente croccanti.

 

SEMI DI PAPAVERO

Non si può mangiare ciò che ha un volto. - Paul McCartney -


semi di papavero

I semi di papavero sono un ingrediente piuttosto comune nella preparazione dei dolci, soprattutto in Austria, Germania e Ungheria, ma ormai vengono apprezzati e utilizzati anche in Italia come ingrediente e come condimento, per via del loro gusto caratteristico.
I semi di papavero non sono soltanto buoni, ma anche salutari. Scopriamo tutte le loro proprietà benefiche.

Proprietà

I semi di papavero contengono numerose sostanze benefiche per la nostra salute. Sono una fonte di antiossidanti e di acido oleico e linoleico. L'acido oleico, in particolare, aiuta ad abbassare i livelli del colesterolo LDL e ad aumentare quelli del colesterolo HDL, il colesterolo buono. I grassi monoinsaturi e polinsaturi inseriti nella dieta aiutano a prevenire le malattie coronariche e i problemi cardiaci.
La parte più esterna dei semi di papavero è una buona fonte di fibre vegetali utili per l'intestino. 100 grammi di semi di papavero contengono circa 19,5 grammi di fibre, che corrispondono al 51% della dose giornaliera raccomandata (RDA). Si tratta soprattutto di fibre in grado di assorbire acqua lungo il tratto intestinale e di rendere l'intestino più regolare.
I semi di papavero sono inoltre una fonte di vitamine del gruppo B, come la tiamina, la riboflavina, la niacina e l'acido folico. Si tratta di vitamine utili nel metabolismo dei grassi e dei carboidrati. Contengono buoni livelli di sali minerali come ferro, rame, calcio, potassio, manganese, magnesio e zinco. Il rame viene utilizzato per la produzione di globuli rosi. Il potassio aiuta a controllare il battito cardiaco e la pressione sanguigna. Il manganese supporta l'azione di alcuni antiossidanti.

Usi

I semi di papavero si utilizzano soprattutto come ingrediente aggiuntivo e decorativo nella preparazione casalinga del pane, dei crackers, delle torte e dei biscotti. Sono tra gli ingredienti tipici che spesso vengono utilizzati nello strudel e in altre ricette dolci o salate, compresi i bagel e i pretzel

bagel semi di papavero

Non dimenticate di aggiungere i semi di papavero nel muesli per la merenda o per la colazione, nei frullati e nella crema di Budwig. Così potrete arricchire la vostra alimentazione di preziosi semi della salute. In India e Pakistan i semi di papavero vengono utilizzati spesso in salse e condimenti. Sono ottimi anche come ingrediente da aggiungere al cous cous, al bulgur e alle insalate di riso. In erboristeria e nella medicina tradizionale i semi di papavero sono un ingrediente utile per la preparazione di sciroppi e rimedi per la tosse, oltre che di infusi rilassanti.

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SEMI DI LINO

Non si può mangiare ciò che ha un volto. - Paul McCartney -

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I semi di lino risultano particolarmente preziosi nell’alimentazione occidentale per via del loro elevatissimo contenuto di Omega3, la cui assunzione risulta spesso sbilanciata rispetto a quella degli Omega6. Possono essere considerati, insieme all’olio di lino, come una delle principali fonti di assunzione di Omega3 per vegetariani e vegani. A tale scopo i semi di lino andranno consumati crudi, preferibilmente dopo averli triturati. I semi triturati dovranno essere consumati subito o conservati in frigorifero per tempi brevi. Gli Omega3 in essi contenuti agiscono contribuendo a proteggere l’organismo dal rischio di andare incontro a disturbi cardiaci e rivelandosi utili nel trattamento di patologie come ipertensione e osteoporosi.

Proprietà dei semi di lino

I semi di lino (Linum usitatissimum) possono essere considerati tra i principali semi della salute. Nonostante le loro piccole dimensioni, contengono infatti numerosi elementi nutritivi che vengono ritenuti particolarmente benefici per il nostro organismo. E' consigliabile inserirli nella propria alimentazione in modo regolare soprattutto se si ritiene di dover migliorare le proprie capacità digestive, ma anche per numerose altre motivazioni.
Essi sono considerati, insieme all'olio di lino che ne rappresenta il più importante derivato, come una delle fonti vegetali più ricche di omega3 presenti in natura. Sono dunque particolarmente consigliati a coloro che seguono un'alimentazione vegetariana o vegana e che quindi non traggono tali elementi nutritivi da alimenti come il pesce e i molluschi.

Precauzioni e conservazione

Al fine di poter godere della presenza benefica di omega3 nei semi di lino, essi andrebbero tritati con l'aiuto di un macinacaffè o frantumati in un mortaio e consumati immediatamente, in modo che non si deteriorino con il trascorrere del tempo e a causa dell'esposizione alla luce. Proprio per questo motivo è preferibile conservare i semi di lino ancora intatti in un luogo buio, asciutto e riparato dai raggi solari e dal calore. I semi di lino triturati possono essere conservati in frigorifero per tempi molto brevi, affinché non perdano le loro proprietà benefiche, che possono inoltre essere alterate dalla cottura.

Omega3 e benefici

Gli acidi grassi omega3 in essi contenuti sono in grado di proteggere l'organismo dall'insorgere di malattie che interessano l'apparato circolatorio e si sono rivelati utili nel trattamento di patologie come l'ipertensione e l'osteoporosi. Il consumo dei semi di lino, anche per questo motivo, è particolarmente consigliato alle donne che si rivelano maggiormente soggette all'osteoporosi durante la menopausa. Cercare di bilanciare il contenuto di omega3 e di omega6 nella propria dieta può essere utile sia agli uomini che alle donne per quanto concerne la prevenzioni di alle donne per quanto concerne la prevenzioni di patologie a carico delle ossa, del cuore e dell'apparato digerente.
L'assunzione regolare di omega3 e degli stessi semi di lino è legata sia a un miglioramento delle funzioni digestive, sia ad un accrescimento dei livelli di colesterolo HDL, utile per la prevenzione di patologie a carico dell'apparato cardiovascolare. L'assunzione dei semi di lino può essere inoltre benefica nel caso in cui si soffra di stitichezza, per via della loro azione emolliente nei confronti dell'intestino. Per ottenere un apporto regolare di omega3 a partire da essi, gli esperti consigliano di assumere almeno tre cucchiaini di semi di lino crudi e tritati al giorno
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Oltre agli acidi grassi omega3, i semi di lino contengono sali minerali preziosi, come manganese, fosforo, rame e magnesio, oltre che proteine e vitamine del gruppo B. Le proprietà emollienti dei semi di lino si rivolgono oltre che all'intestino, all'apparato urinario, rendendoli utili nel caso in cui si soffra di cistite. I semi di lino stimolano il sistema immunitario, aiutano l'organismo ad attivare i propri processi depurativi e favoriscono la regolarità intestinale.

Studi e controindicazioni

I semi di lino non presentano particolari controindicazioni per gli adulti, ma per quanto riguarda i bambini ed il loro utilizzo come terapia naturale nei loro confronti, ad esempio in caso di stitichezza, è bene consultare il proprio pediatra. Negli Stati Uniti sono inoltre stati effettuati degli studi che hanno iniziato a porre in correlazione le proprietà benefiche dei semi di lino con la possibilità che essi riescano ad agire positivamente nella prevenzione di tumori al seno, al colon e alla prostata. La loro assunzione regolare sarebbe inoltre utile per prevenire le emorroidi e per favorire lo sviluppo della corteccia cerebrale del feto durante la gravidanza. Vengono infine utilizzati in caso di ascessi, di infiammazioni della gola e di dolori reumatici.

Fonte: GreenMe 

SEMI DI ZUCCA

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Studi scientifici hanno messo in luce come i semi di zucca possano essere efficaci nella prevenzione del cancro alla prostata. Essi sono ricchi di particolari antiossidanti denominati carotenoidi, ritenuti in grado di stimolare il sistema immunitario e la nostra capacità di difenderci dalle malattie. Questi semi sono inoltre ricchi di zinco e di acidi grassi Omega3, due elementi nutritivi ritenuti benefici nella prevenzione di artrite e osteoporosi. I fitosteroli contenuti nei semi di zucca contribuiscono ad abbassare i livelli di colesterolo nel sangue ed a rinforzare la capacità dell'organismo di lottare contro i tumori.

In sintesi, 10 proprietà dei semi di zucca:

1) Buon riposo

I semi di zucca presentano un elevato contenuto di triptofano, un aminoacido precursore della serotonina, che contribuisce ad assicurarci non soltanto di vivere le nostre giornate all'insegna del buonumore, ma anche ad aiutarci a godere di un buon riposo nelle ore notturne, in modo da recuperare tutte le energie necessarie per affrontare gli impegni della giornata seguente.

2) Cuore e relax

Tra i componenti nutritivi presenti nei semi di zucca vi è il magnesio, un elemento che contribuisce a regalare al nostro organismo una sensazione di relax. Il magnesio è infatti considerato come una sostanza naturalmente calmante e rilassante, oltre ad essere ritenuto benefico per la corretta attività cardiaca.

3) Equilibrio

I semi di zucca presentano un contenuto da non sottovalutare di proteine altamente digeribili che contribuiscono a mantenere regolari i livelli di zuccheri nel sangue quando essi vengono consumati nel corso della giornata come snack. Mantenere i livelli degli zuccheri stabili può essere fondamentale quando si cerca di perdere peso. Ecco perché i semi di zucca sono spesso consigliati anche a chi segue una dieta dimagrante.

4) Omega3

I semi di zucca contengono acidi grassi essenziali omega3, fattore che li rende una fonte vegetale preziosa di questi elementi. La loro presenza permane in un alimento estratto da essi a freddo: l'olio di semi di zucca. Esso potrebbe rivelarsi d'aiuto nella cura di pazienti affetti da ipertrofia prostatica benigna, come suggerito da uno studio scientifico pubblicato nel 2009.

5) Zinco

Il contenuto di zinco dei semi di zucca li rende un alimento adatto ad essere consumato da parte della popolazione maschile, in quanto tale minerale è ritenuto in grado di svolgere un'azione protettiva nei confronti della prostata. L'assunzione di alimenti contenenti zinco è inoltre consigliata alle donne in gravidanza e a coloro che desiderano tenere sotto controllo i livelli di colesterolo.

6) Ferro

I semi di zucca, insieme a legumi come le lenticchie, i fagioli ed i ceci, possono essere considerati come una fonte vegetale di ferro. Assumerli come spuntino potrà contribuire a contrastare i cali di energia lungo il corso della giornata. I semi di zucca tostati possono sostituire in maniera salutare i classici snack acquistati al supermercato.

7) Proprietà antinfiammatorie

I semi di zucca sono considerati come un vero e proprio antinfiammatorio naturale, dal potere quasi medicinale. La loro assunzione può quindi contribuire ad attenuare gli stati infiammatori del nostro organismo. In alcuni casi possono aiutare a combattere irritazioni e gonfiori senza gli effetti collaterali tipici dei medicinali.

8) Fitosteroli

Essi sono al terzo posto della classifica dei semi e della frutta secca a maggior contenuto di fitosteroli. Vengono infatti superati da parte di semi di girasoli e di pistacchi, ma restano comunque una fonte da non sottovalutare. Tale caratteristica li rende in grado di abbassare i livelli di colesterolo nel sangue.

9) Benessere intestinale

I semi di zucca contengono una parte di quelle fibre vegetali da inserire nella nostra alimentazione affinché il nostro intestino possa funzionare in maniera regolare. La loro assunzione è dunque particolarmente indicata a coloro che presentano problemi da questo punto di vista e che desiderano ritrovare il proprio equilibrio.

10) Regolazione del pH

I semi di zucca contribuiscono ad alcalinizzare il pH dell'organismo. L'eccessiva acidità provocata dall'assunzione di alcuni alimenti (come carne, zuccheri e dolciumi, farina 00 e derivati) è stata correlata all'insorgere di stati dolorosi ed infiammatori. Altri cibi alcalinizzanti sono le verdure, con particolare riferimento a quelle che è possibile consumare crude.
 
Fonte: GreenMe

SEMI DI SESAMO

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I semi di sesamo rappresentano una delle più importanti fonti vegetali di calcio. Una porzione da 100 grammi di semi di sesamo contiene infatti 1000 milligrammi di calcio. Contengono inoltre ferro, magnesio, zinco e fibre vegetali. Non mancano poi fosforo e vitamina B1. Per via della loro composizione i semi di sesamo sono considerati un alimento davvero unico. Presentano infatti fibre in grado di combattere il colesterolo, abbassare la pressione sanguigna e riparare il fegato da possibili danni. Sono considerati benefici anche in caso di artrite o osteoporosi e durante la menopausa.

Proprieta' dei semi di sesamo

I semi di sesamo possono essere considerati come una delle fonti vegetali di calcio principali. 100 grammi di semi di sesamo contengono infatti contenere dagli 800 ai 1000 milligrammi di calcio. Nella stessa quantità di semi di sesamo sono presenti circa 470 mg di fosforo, 815 mg di magnesio e 20,1 mg di ferro, oltre al 18,7% di proteine. Altre fonti vegetali di calcio sono rappresentate dai semi di chia, dalla quinoa, dai fichi secchi e dalle mandorle, oltre che da verdure come spinaci e broccoli.
Essi rappresentano inoltre una fonte di manganese, zinco e selenio. Sono inoltre ricchi di acidi oleici, che contribuiscono a ridurre i livelli di colesterolo LDL nel sangue e ad incrementare la presenza di colesterolo "buono" HDL. 100 grami di semi di sesamo contengono il 25% della dose giornaliera raccomandata di acido folico. Tra le vitamine del gruppo B, contengono niacina, nella quantità di circa 4,5 mg ogni 100 grammi, il 28% del fabbisogno quotidiano.
Ai semi di sesamo sono state attribuite proprietà antiossidanti e anticancro
Essi inibirebbero lo sviluppo del cancro al colon, per via del loro contenuto di acido fitico. Il loro contenuto di lignani permette il controllo della pressione sanguigna, con effetti anti-ipertensivi. Il consumo di semi di sesamo può contribuire a prevenire la formazione di placche sulle pareti delle arterie.
L'assunzione di semi di sesamo è benefica per le ossa, migliora le funzioni del fegato, è efficace nella rimozione dei vermi intestinali, riduce i reumatismi e i dolori articolari, stimola la circolazione e contribuisce a migliorare la digestione. L'olio di sesamo, ricavato dai semi, viene impiegato per la cura della pelle, per effettuare massaggi rinvigorenti, contro la forfora e per contrastare la congestione nasale.

Usi dei semi di sesamo

Dai semi di sesamo da secoli in Oriente viene ricavato un olio utilizzato a scopo alimentare, che da qualche tempo è reperibile anche in occidente, soprattutto nelle erboristerie e nei negozi di prodotti biologici. I semi di sesamo e l'olio di sesamo, frullati tra loro, costituiscono gli ingredienti principali per la preparazione della salsa tahin, anche conosciuta come crema di sesamo, un condimento di origine mediorientale, particolarmente ricco di calcio ed utilizzato tradizionalmente per accompagnare i falafel.
Potete trovare la ricetta per la preparazione casalinga della salsa tahin, per la quale è possibile utilizzare sia olio di sesamo che olio di girasole biologico.
I semi di sesamo possono rappresentare un interessante aggredente aggiuntivo per il muesli della colazione e per il condimento di ricche insalate.
Possono inoltre essere incorporati nell'impasto di pane, grissini e crackers, in modo da ottenere dei prodotti che ne preservino il sapore.
E' inoltre possibile utilizzarli nella preparazione di panature e per gratinare le verdure, oltre che come condimento di piatti a base di pasta o di riso, in zuppe e minestre.
In Oriente i semi di sesamo vengono a volte utilizzati nella preparazione della zuppa di miso e dal Giappone si è diffusa anche qui da noi la ricetta per preparare il Gomasio con i semi di sesamo, un'ottima alternativa al sale da cucina.
Infine essi possono rappresentare un integratore naturale di calcio, nella quantità di due cucchiaini al giorno, precedentemente tostati e ben masticati.
 
Fonte: GreenMe

SEMI DI GIRASOLE

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L'assunzione di semi di girasole è utile per coloro che desiderano migliorare la propria digestione accrescendo l'apporto di fibre vegetali attraverso la propria alimentazione. I semi di
girasole sono inoltre ricchi di acido folico, nutriente estremamente importante per le donne in
gravidanza, periodo durante il quale il suo fabbisogno è raddoppiato. Contengono inoltre rame,
selenio e vitamina E, utili per prevenire patologie cardiache e danni a livello cellulare.

Proprieta' e benefici dei semi di girasole

I semi di girasole si contraddistinguono per il loro contenuto di acidi grassi considerati esenziali, tra i quali troviamo l'acido folico, particolarmente consigliato in gravidanza per il corretto sviluppo del nascituro, e l'acido linoleico, impiegato da parte del nostro organismo per la formazione degli acidi grassi omega 3, ritenuti molto utili per la protezione del cuore.
Essi contengono vitamine del gruppo B, e vitamina E, la quale è in grado di svolgere una funzione antiossidante e di proteggere le cellule del nostro corpo dall'invecchiamento. Tra i sali minerali contenuti nei semi di girasole, ritroviamo la presenza di ferro e di zinco, oltre che di fosforo. Presentano, inoltre, un contenuto da non sottovalutare di magnesio e di potassio.
I semi di girasole sono indicati per garantire un buon funzionamento dell'intestino e per la prevenzione delle malattie respiratorie. La vitamina E in essi contenuta è stata individuata come un elemento in grado di proteggere i polmoni dallo stress ossidativo. Il consumo di semi di girasole è ritenuto utile per la prevenzione del cancro, con particolare riferimento al loro contenuto di selenio.
Il loro contenuto di magnesio e di rame li rende un alimento considerato benefico per il mantenimento della salute delle ossa. La vitamina E contribuirebbe inoltre ad alleviare i dolori causati dall'artrite. E' ancora per merito del magnesio in essi presente che i semi di girasole vengono ritenuti un alimento benefico in quanto preziosi per ristabilire uno stato di calma, poichè rilassano i nervi, contribuendo ad evitare stress ed emicranie, oltre che favorendo il relax generale.
Il loro ricco contenuto di antiossidanti li rende efficaci nell'alleviare diverse condizioni di natura infiammatoria dalle quali il nostro organismo può essere interessato, tra le quali è possibile individuare dolori articolari, ulcere, eruzioni cutanee ed asma. Essi sono ritenuti benefici sia per il cuore che per l'apparato circolatorio, in quanto sarebbero in grado di evitare che il colesterolo LDL si accumuli sulle pareti delle arterie, così da evitare problematiche tanto gravi quanto l'infarto.

Utilizzi dei semi di girasole

I semi di girasole vengono impiegati a livello industriale per la produzione dell'olio da essi derivato. Numerosi possono essere i loto utilizzi a tavola e in cucina. I semi di girasole, leggermente salati e tostati, possono costituire uno snack spezzafame salutare, sia per gli adulti che per i bambini. I semi di girasole possono essere inseriti tra gli ingredienti da utilizzare per la preparazione casalinga del muesli, accanto a fiocchi di cereali, cereali soffiati, frutta a guscio e frutta essiccata.
Inoltre, possono essere affiancati ai pinoli o alle mandorle per la preparazione di un pesto o di un condimento per la pasta originale. Costituiscono un ingrediente interessante da aggiungere alle insalate estive, ma anche a piatti a base di riso o di cereali in chicco. Sono ottimi da utilizzare nella preparazione casalinga del pane e di altri prodotti da forno, come i crackers o i grissini.
Possono essere inoltre impiegati per arricchire in maniera semplice dei piatti di verdure, delle minestre o delle zuppe. I semi di girasole vengono triturati molto finemente in modo da ottenere una farina particolarmente ricca di ferro, da impiegare, ad esempio, per la preparazione casalinga di barrette energetiche e rimineralizzanti.
Se non salati, possono essere impiegati per arricchire una macedonia o per decorare una coppa di gelato peparato in casa. Per quanto riguarda il loro impiego curativo, i semi di girasole possono essere impiegati per la preparazione di cataplasmi da applicare sul petto per la cura delle malattie respiratorie tipiche della stagione invernale.
 
Fonte: GreenMe

SEMI DI CANAPA

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semi di canapa

I semi di canapa sono ritenuti un alimento altamente nutriente per via del loro contenuto proteico. Essi possono essere considerati una buona fonte di proteine, in quanto presentano ben 10 differenti aminoacidi. Vantano inoltre un perfetto equilibrio tra acidi grassi essenziali Omega3 ed Omega6. Oltre ad essere composti per il 30% da proteine, i semi di canapa contengono un quantitativo di fibre pari al 40%. E' infine da considerare il loro benefico contenuto di fitosteroli. 

Secondo alcuni studi scientifici i semi di canapa potrebbero essere d'aiuto nella prevenzione di patologie cardiache, diversi tipi di cancro e gravi malattie come il morbo di Parkinson o l'Alzheimer.
E' possibile reperire in commercio semi di canapa di origine biologica sia integrali che decorticati. E' inoltre facile trovare l'olio di semi di canapa biologico e spremuto a freddo. 

Proprieta' dei semi di canapa

I semi di canapa sono composti per un quarto da elementi proteici, in una combinazione unica rispetto a gran parte degli alimenti vegetali. Essi contengono infatti tutti gli aminoacidi essenziali per la sintesi delle proteine. Gli aminoacidi rappresentano gli elementi a partire dai quali il nostro organismo è in grado di produrre le proteine necessarie al proprio funzionamento. Per questo motivo, i semi di canapa sono considerati come un alimento completo dal punto di vista proteico. Gli 8 aminoacidi essenziali che essi contengono sono: leucina, isoleucina, fenilalanina, lisina, metionina, treonina, triptofano e valina.
Essi contribuiscono al rafforzamento del sistema immunitario del corpo umano e la loro frazione lipidica contiene circa per il 75% acidi grassi polinsaturi essenziali, come l'acido llinolenico, linoleico e alfalinoleico. Si tratta di acidi grassi polinsaturi considerati essenziali per il funzionamento dei muscoli, dei recettori nervosi e di numerose ghiandole presenti nel nostro organismo. Nei semi di canapa, gli acidi grassi omega3 ed omega6 sono presenti secondo un rapporto proporzionale ritenuto ottimale e utile per la regolazione delle attività metaboliche dell'organismo.
Non è da sottovalutare il contenuto vitaminico dei semi di canapa, che vede, in particolare, la presenza di vitamina E, adatta a svolgere una importante azione antiossidante, oltre che di sali minerali, come potassio, magnesio e calcio. I semi di canapa sono considerati come un alimento adatto alla prevenzione di colesterolo alto, asma, sinusite, artrosi, tracheite e malattie legate all'apparato cardiocircolatorio, per via del loro particolare contenuto nutrizionale. Sono inoltre considerati come un alimento adatto a proteggere ghiandole, muscoli e sistema nervoso.

Uso dei semi di canapa

I semi di canapa possono essere consumati crudi e considerati come una sorta di integratore alimentare di origine completamente naturale. Il loro utilizzo più semplice ne prevede l'aggiunta come condimento o ingrediente vero e proprio a piatti come insalate, macedonie e muesli per la colazione o la merenda. Possono essere inoltre utilizzati nella decorazione dei dessert, nella preparazione del pane, dei grissini o di altre pietanze calde, tenendo conto però che il loro valore nutrizionale viene mantenuto intatto soltanto quando essi sono crudi. A crudo possono inoltre essere utilizzati come ingrediente aggiuntivo nella preparazione dei frullati.
Vi sono ulteriori impieghi che riguardano i semi di canapa. Essi vengono infatti macinati finemente per ottenere la relativa farina, vengono utilizzati nella preparazione di latte di semi di canapa, ma anche del tofu di canapa, una variante del tofu classico, a base di fagioli di soia gialla, oltre che di seitan ai semi di canapa.
I semi di canapa vengono inoltre utilizzati nella preparazione dell'olio di canapa. Si tratta di una tipologia di olio da utilizzare a crudo nel condimento delle pietanze. L'olio di semi di canapa mantiene le proprietà dei semi stessi, risultando altrettanto ricco di acidi grassi essenziali. L'olio di semi di canapa viene spremuto a freddo affinché le sue proprietà non vadano perdute. Esso viene utilizzato in ambito alimentare e risulta molto gradevole grazie al suo sapore di nocciola, proprio dei semi di canapa stessi, ma può essere impiegato anche in ambito cosmetico, per il nutrimento della pelle e per effettuare dei massaggi.
 

Fonte: GreenMe

SEMI DI CHIA

Non si può mangiare ciò che ha un volto. - Paul McCartney -

semi di chia

I semi di chia sono ricavati da una specie vegetale denominata Salvia hispanica, molto diffusa ed utilizzata in Centro e Sud America, ma ancora scarsamente conosciuta in Europa e in Italia. I semi di chia presentano proprietà nutrizionali degne di essere conosciute. A stupire è soprattutto il loro contenuto di calcio e la presenza particolarmente bilanciata all'interno di essi di acidi grassi essenziali omega3 e omega6.

Proprietà e benefici

Il contenuto di calcio rende i semi di chia una delle fonti vegetali principali di tale minerale, insieme ai semi di sesamo. I semi di chia presentano un contenuto di calcio pari a 600 milligrammi per ogni porzione da 100 grammi. Esso è considerato di 5 volte superiore a quello del latte. Contengono acidi grassi essenziali omega3 per il 20% del loro peso, una caratteristica che li rende affini ai semi di lino e all'olio di lino, altre importantissime fonti vegetali degli stessi. 100 grammi di semi di chia presentano circa 20 grammi di omega3, una proprietà che li rende la fonte vegetale più ricca di questi acidi grassi essenziali. 

Anche il loro apporto di vitamina C, ferro e potassio è sorprendente. Essi presentano un contenuto di vitamina C (5,4 milligrammi ogni 100 grammi) di 7 volte superiore rispetto a quello delle arance, un contenuto di potassio (809,15 milligrammi ogni 100 grammi) doppio rispetto alle banane e una presenza di ferro (9,9 milligrammi ogni 100 grammi) tripla rispetto agli spinaci. Non bisogna inoltre sottovalutare la presenza di altri minerali come il selenio, lo zinco ed il magnesio, oltre che il loro contenuto vitaminico che prevede vitamina A, E e B6 oltre alla già citata vitamina C ed a niacina, riboflavina e tiamina.
I semi di chia sono naturalmente ricchi di aminoacidi necessari per la formazione delle proteine da parte dell'organismo, tra cui possiamo trovare metionina, cisteina e lisina (è esclusa la taurina) e di antiossidanti, presenti all'interno di essi in quantità 4 volte superiore rispetto ai mirtilli. 

I semi di chia sono ritenuti in grado di svolgere un'azione di controllo del livello degli zuccheri nel sangue, contribuendo ad arginare l'aumento di peso. Sono inoltre considerati benefici a livello dell'apparato cardiovascolare per quanto riguarda la prevenzione delle malattie ad esso legate. Il loro contenuto di aminoacidi, di vitamine e di sali minerali contribuisce a regalare all'organismo un ottimo livello di energia.
 
Coloro che soffrono di pressione alta potrebbero trovare giovamento aggiungendo i semi di chia alla loro alimentazione, poiché essi sono considerati in grado di contribuire alla regolazione della pressione sanguigna.
I semi di chia sono adatti a coloro che desiderano perdere peso, poiché sono in grado di fornire nutrienti essenziali ed energia senza che l'organismo richieda di assumere grandi quantità di alimenti in sovrappiù.
La loro assunzione inoltre è utile in quei soggetti che necessitano di tenere sotto controllo i livelli del colesterolo nel sangue, possibilmente giungendo ad un loro abbassamento. Questi semi non contengono assolutamente glutine e la loro assunzione è quindi possibile anche a coloro che soffrono di celiachia o di intolleranza ad esso.
Per quanto riguarda il loro contenuto calorico, i semi di chia apportano 70 calorie ogni 15 grammi di prodotto, quantità corrispondente a circa un cucchiaio di prodotto, che apporta nel contempo circa 3 grammi di proteine e 7 grammi di carboidrati, oltre agli acidi grassi ed ai sali minerali già elencati. I semi di chia non contengono colesterolo né zuccheri semplici.

Utilizzo e conservazione

I semi di chia sono molto piccoli, croccanti e dal sapore piuttosto neutro e per nulla sgradevole. Possono essere aggiunti al muesli della colazione o accompagnati a cereali e altri semi, come i semi di zucca o di girasole, per uno snack salutare e nutriente nel corso della giornata. A differenza dei semi di lino, i semi di chia non irrancidiscono e possono essere conservati anche per anni in dispensa all'interno di un contenitore ben chiuso.
I semi di chia possono essere assunti crudi nella dose di uno o due cucchiai al giorno come integratore alimentare naturale, oppure possono essere utilizzati come condimento per numerosi piatti tra cui insalate, pasta, risotti, orzo, miglio, quinoa, legumi ed altri cereali a piacere. Possono inoltre essere utilizzati come ingredienti da aggiungere a frullati di frutta e/o verdura oppure come elemento decorativo, ma nutriente, su crostini e tartine sui quali siano state spalmati paté di olive o salsine preparate con ortaggi freschi come pomodori, carote o peperoni.
E' ottimo anche l'abbinamento con i sapori dolci; ad esempio i semi di chia possono essere aggiunti a macedonie o essere utilizzati come guarnizione per biscotti plum-cake e torte, preferibilmente a cottura ultimata. I semi di chia possono inoltre essere aggiunti alla frutta cotta – ideale l'abbinamento con mele o pere – oppure nell'ultimazione di zuppe, minestre e vellutate di verdura, ortaggi o funghi.
Esiste un utilizzo dei semi di chia ritenuto particolarmente benefico per la pulizia dell'intestino e per favorire il suo funzionamento. Lasciati in ammollo in acqua a temperatura ambiente, i semi di chia, in grado di assorbire acqua in quantità molto superiore al loro peso, sprigionano un gel benefico che può essere assunto come tale al mattino, preferibilmente a stomaco vuoto. Il gel di semi di chia, così come il gel di semi di lino, ottenuto secondo il medesimo procedimento, può essere utilizzato come sostituto delle uova nella preparazione di torte e biscotti. All'estero vengono inoltre utilizzati per la preparazione di infusi e di cioccolatini dolcificati con la stevia. Infine, possono essere impiegati tra gli ingredienti per la preparazione casalinga del pane integrale.

Fonte: GreenMe